Beruschi
Non manca un telegiornale, o anche giornale di carta, che non metta in guardia sull’aumento dei casi di influenza: io, da bravo italiano medio, mi sono adeguato. Stare un paio di giorni a letto non sarebbe male se la signora febbre si comportasse gentilmente, invece ti dà tosse, mal di gola, tutto indolenzito, insomma tutte cose già viste, ma che ogni anno sembrano nuove. Per fortuna i cosiddetti influencer non si sono scatenati a dire che è merito loro, vista l’assonanza. Nel meditare steso a cuccia, mi è venuto il sospetto che gli anni passino non soltanto sul calendario, ma anche sulla nostra pelle e non solo sull’involucro. Accidenti, domenica avrei dovuto essere a Cremona, nell’ambito di una bella manifestazione, a presentare il mio libro; sarebbe stata una bella festa, visto le premesse ed i messaggi ricevuti. Mi accorgo di indossare un vecchio pigiama: anche questa volta Babbo Natale non me ne ha portato uno nuovo; succede che dopo tanti anni di matrimonio non se la intende più con la gentile signora, comandante inflessibile di tutto ciò che succede tra le mura domestiche. Avete notato il risveglio delle donne? Si stanno organizzando alla grande: ho fatto un giro in cucina, le posate tutte a posto e una serie di coltelli, anche quelli grossi, ben affilati, in bella mostra e pronti per ogni evenienza. In questo momento sto battendo a macchina (computer) quello che ho scritto a mano su un quaderno e ripenso con gioia ai bei tempi degli auguri spediti su un biglietto, chiuso in una busta, spedita dopo aver leccato il francobollo. Auguri volanti ancora.