Una vita e una carriera al di là di ogni convenzione. Il percorso artistico di Marco Castoldi, meglio noto come Morgan, è una montagna russa fra lampi di genio e scivoloni all’apparenza irrecuperabili (l’ultimo in ordine di tempo è l’intemerata sul palco di Selinunte, fra insulti al pubblico e sfondoni omofobi).
I numerosi incidenti di percorso non hanno impedito all’ex leader dei Bluvertigo di affermarsi come uno dei personaggi più in vista del panorama pop italiano. Eppure la sua figura continua a dividere: per qualcuno è un talento sprecato con un ego ipertrofico, per altri è uno dei migliori autori e interpreti della musica contemporanea.
La verità, probabilmente, sta nel mezzo. Con un’avvertenza: Morgan va preso così com’è, pacchetto completo. Difficile che passati i 50 anni e la decina abbondante di album, con i Bluvertigo e da solista (live e collezioni esclusi) possa cambiare. Della serie, maneggiare con cura.
Il flirt con le sostanze stupefacenti
Morgan non ha mai nascosto i suoi vizi. Compreso l’utilizzo di droghe, argomento spesso tabù in un ambiente dello show-business ancora piuttosto pudico su certi temi, almeno alla luce del sole. Nel 2010, però, un’intervista in cui il cantautore confessava di fumare regolarmente il crack, sostenendo che gli servisse per rilassarsi, gli valse l’esclusione dal festival di Sanremo.
Morgan avrebbe dovuto partecipare con il brano La sera, ma quelle parole, giudicate eccessive e stonate rispetto a una kermesse in cui il vento del rinnovamento aveva appena iniziato a spirare, gli sbarrarono la strada.
Il rapporto con Asia Argento
Nel primo scorcio del nuovo secolo la coppia Morgan-Asia Argento ha rappresentato un modello di stile glamour e maudit. La relazione fra l’attrice e l’autore di Canzoni dell’appartamento è stata piuttosto burrascosa: abbacinanti dimostrazioni d’affetto, violenti litigi e la nascita di una figlia, battezzata Anna Lou.
La fine dell’amore lasciò una traccia pesante nella psiche di Morgan, che in un’intervista confessò di essere arrivato a pesare 47 chili e di aver accarezzato l’idea del suicidio.
Lo scontro con Bugo
Il feuilleton sanremese con Bugo, alfiere del rock alternativo tricolore sempre nella golden age dell’inizio 2000, è probabilmente il momento Morgan per eccellenza. I due arrivano al festival in coppia, con il brano Sincero, scritto per rilanciare la carriera di entrambi, giunta al bivio fra libri di storia (minima) e dimenticatoio. Tutto va per il verso sbagliato. O forse per quello giusto.
Sul palcoscenico Morgan cambia il testo della canzone (che a Sanremo, forse, è peggio che fumarsi il crack sul palcoscenico, altro che raccontare di fumarselo), inserendo attacchi personali a Bugo. Il quale, per tutta risposta, lascia il palco. La scena è uscita dai confini dell’Ariston diventando gossip, parodia, meme. Quasi meglio di una vittoria. Con una coda in tribunale, dato che Bugo nel 2019 ha chiesto i danni per 240mila euro a Morgan per la variazione improvvisata del testo.
Il duello con Ermal Meta
Il botta e risposta con Ermal Meta sa di scontro generazionale. Morgan paragona il giovane collega alle deiezioni e lo ribattezza Meta-Done, il cantautore albanese risponde su Twitter manifestando tutta la sua delusione, quasi da fan tradito. “Il primo viaggio che ho fatto appena presa la patente era per venire a un tuo concerto”.
Poi mette in un angolo i ricordi e imbraccia il lanciarazzi, dicendosi inesperto in mer...a e metadone.
Passi di danza e schiaffoni
Morgan è fra i massimi esperti della contaminazione fra alto e basso. Fra autorialità e sbraco. Ha colto alla perfezione che il confine fra i due è sottilissimo, tanto che spesso è difficile dire se l’uno è l’altro e se l’altro è l’uno. Non stupisce, quindi, la sua scelta di gareggiare al talent per vip Ballando con le stelle.
Della sua partecipazione resta impresso un memorabile ciocco con la giurata Selvaggia Lucarelli. Inizia con una critica all’esibizione di Morgan in una rumba, prosegue con accuse di incompetenze varie del cantante monzese alla puntuta opinionista, continua con il bollo di “disonesto” affibbiato da Selvaggia a Marco, tracima fuori dal piccolo schermo con la rivelazione di messaggi pacificatori inviati via chat e stories Instagram in cui si disquisisce di presunto “bullismo delle donne”.
La frase di Morgan “Per Selvaggia Lucarelli la danza è come il monolite per le scimmie di Stanley Kubrick”, seppur ingiuriosa e in qualche modo sessista, merita una citazione, se non altro per il riferimento al regista di Odissea 2001.
Sigilli alla casa
Sembra quasi un colmo da repertorio dei barzellettieri meno ispirati: il pignoramento della casa all’autore di un disco intitolato Canzoni dell’appartamento. È successo anche questo: accusato di non aver pagato gli alimenti alla figlia, Morgan si vede “portare via” dal tribunale il suo appartamento monzese.
Finisce ovviamente (seppur un po’ malinconicamente) in salsa Morgan: un po’ a schifìo, un po’ in gloria. Dopo un tiremolla di due anni l’appartamento viene confiscato, Morgan dà ad Asia Argento della “sadica” e va all’attacco del tribunale di Monza e dei colleghi musicisti. Intanto strimpella al piano In my life dei Beatles e si paragona a Gesù Cristo. Sipario. Anzi, tapiro. Quello d'oro di Striscia la notizia, consegnato al cantante rimasto senza tetto.