MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

"Mozart e Chopin, esploro le mie passioni"

Leonora Armellini, classe ’92, è entrata con creatività nel mondo del pianismo internazionale, vincitrice del quinto premio alla XVIII...

Leonora Armellini, classe ’92, è entrata con creatività nel mondo del pianismo internazionale, vincitrice del quinto premio alla XVIII...

Leonora Armellini, classe ’92, è entrata con creatività nel mondo del pianismo internazionale, vincitrice del quinto premio alla XVIII...

Leonora Armellini, classe ’92, è entrata con creatività nel mondo del pianismo internazionale, vincitrice del quinto premio alla XVIII edizione del Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin e - a soli 18 anni - del premio Nawrocka è in scena domani con l’Orchestra di Padova e del Veneto per la Società dei Concerti di Milano alla Sala Verdi del Conservatorio, alle 20.45.

In programma “Concerto n. 24 in do minore K. 491 per piano e orchestra” di Mozart; inoltre di Bartók “Divertimento per archi”; di “Sinfonia n. 103 ; i brani di Bartók e Haydn saranno eseguiti dall’Orchestra anche nel concerto pomeridiano, sempre in Sala Verdi, alle 17. Leonora questa volte ha scelto Mozart.

"Da qualche anno sto eseguendo i suoi concerti con l’Orchestra di Padova e del Veneto. Quando il maestro Angius mi ha proposto l’idea l’ho accolta con gioia perché ero certa che si sarebbe rivelato un viaggio unico e affascinante E così è stato".

Quanto le ha dato vincere il Concorso Chopin?

"Un’emozione infinita. È una stella polare nella mia vita, ho sempre avuto un rapporto speciale col compositore di Varsavia. Un evento tale che mi ha offerto possibilità di incontrare un pubblico vasto e belle occasioni, esperienze, arricchimento".

Cosa significa, per lei, rileggere Mozart alla luce di Chopin?

"Penso che i mondi di questi due compositori siano molto affini. Chopin nutriva una grande ammirazione per Mozart, credo che l’inconfondibile raffinatezza ed eleganza che caratterizza le composizioni di questi due autori li renda più vicini di quanto l’appartenenza a due epoche diverse potrebbe far pensare".

Ricorda la prima volta che ha ascoltato un brano classico?

"Prima di nascere. I miei sono musicisti, io e mio fratello li abbiamo sempre seguiti nei loro concerti fin da piccolissimi. Ricordo il mio primo amore musicale, non parlavo ancora, ma volevo ascoltare sempre la “Sinfonia n. 40” di Mozart. Per me e mio fratello era semplicemente il “Tatatà”".

Ha mai suonato con i suoi?

"Sono cresciuta facendo musica da camera con mio fratello Ludovico, violoncellista, e tuttora abbiamo un’attività concertistica insieme; ho anche fatto diversi concerti in duo con mia mamma Lorella, pianista. Nel tempo libero suoniamo insieme solo per solo per piacere".

A quattro anni ha iniziato a studiare con Laura Palmieri, erede della scuola di Arturo Benedetti Michelangeli.

"Fin dalla prima lezione, nonostante fosse solo una bambina, mi ha suggerito di “ascoltare il suono”. Trasmettendomi l’importanza di esplorare le infinite sfumature del suono attraverso un sapiente tocco del tasto. Ora cerco di farlo con i miei studenti, perché abbiano sempre il senso della ricerca artistica nel loro rapporto con il pianoforte e con la musica".

Grazia Lissi