ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Napoleone, i blue jeans e l’arte: "Nella casa di mio nonno la residenza per giovani creativi"

Nicoletta Candiani ha convertito l’ex capannone in uno spazio d’arte, SAC, che ospita la mostra. Il bisnonno Luigi fondò la tessitura Robecchetto Candiani. "Primi produttori al mondo di denim".

Nicoletta Candiani ha convertito l’ex capannone in uno spazio d’arte, SAC, che ospita la mostra. Il bisnonno Luigi fondò la tessitura Robecchetto Candiani. "Primi produttori al mondo di denim".

Nicoletta Candiani ha convertito l’ex capannone in uno spazio d’arte, SAC, che ospita la mostra. Il bisnonno Luigi fondò la tessitura Robecchetto Candiani. "Primi produttori al mondo di denim".

Robecchetto con Induno, provincia di Milano, nel cuore del Parco del Ticino. La sua storia mescola i Celti, il Barbarossa, Napoleone, i blue jeans, l’arte... incominciamo dalla fine, con Nicoletta Candiani.

Dopo i nobili patrioti Arese (il loro palazzo Ottocento ora è sede del Comune), la famiglia più illustre del luogo siete voi Candiani. Il vostro primato?

"Il mio bisnonno Luigi, nel 1938, fondò la Tessitura Robecchetto Candiani, 4 dipendenti, per produrre “massaua”: stoffa blu elettrico, resistente, per abiti da lavoro. Oggi, con più di 500 dipendenti, siamo i primi produttori al mondo di denim, per qualità".

Meriti di nonno e papà?

"Nonno Primo vive gli anni del boom, quando il blue jeans diventa capo del tempo libero. Mio padre Gianluigi ha sviluppato una nuova tipologia di tessuto che ha dato origine ai jeans comfort stretch. E l’azienda è diventata Candiani Denim".

Arriviamo alla quarta generazione.

"Mio fratello Alberto ha brevettato Coreva, primo jeans elasticizzato al mondo completamente biodegradabile e compostabile".

Ma lei, Nicoletta, studi alla Bocconi, perché non fa l’imprenditrice?

"Sono appassionata di scultura. L’ho coltivata per anni con l’artista conosciuto come Andros, a Candia Lomellina. Nel 2016 ho anche partecipato al concorso WHO ART YOU? a Berlino".

E dove c’erano le macchine tessili ha portato l’arte contemporanea?

"Sì, con l’apertura di un nuovo stabilimento, mi hanno donato il vecchio storico capannone. Che ho convertito in Spazio Arte Contemporanea: SAC, dal 2019".

Significativo che in quell’anno, quando muore Andros in tristi circostanze, SAC si apra per dar voce a giovani artisti. Anche per realizzare i loro progetti?

"Certo, la casa del nonno è diventata una residenza d’artista. Tra ottobre e novembre, abbiamo ospitato il cinese Yirui Fang, che ha partecipato all’ultima edizione di Arte Fiera Bologna".

Intitolato al bisnonno, il Premio Luigi Candiani, terza edizione, accetta concorrenti fino al 16 marzo.

"Ammesse pittura, scultura e installazione, fotografia, videoarte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale e cartoon. Due sezioni: in gara i giovani dai 18 ai 34 anni, e gli affermati dai 35 in su".

Intanto, una mostra s’inaugura domani...

"Dal 22 febbraio al 12 aprile “Poli”, curata da me e Fabio Presti e Pietro Salvatore. Una collettiva di 20 artisti, che durante la loro carriera hanno esposto alla galleria Maelström di via Ciovasso a Milano, aperta nel 2010 e gestita da Luca Poli, scomparso nel 2017".

Omaggio a chi volle scommettere sui giovani artisti in Italia, “affare” non da poco. Senza far torto a nessuno, chi citiamo?

"Uno scultore, mi consenta: Andrea Cereda, che con “L’ordine delle cose” racconta l’armonia geometrica dietro alla realtà. Ma venite a scoprire anche la varietà espressiva degli altri".

Interessati gli abitanti?

"A tutti i cittadini, attraverso la Fondazione Primo Candiani, offriamo anche laboratori artistici gratuiti".