ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Natale coi fantasmi dei Romanov: "Io, la prima Anastasia italiana. Ma noi abbiamo un lieto fine"

Sofia Caselli è la granduchessa nel musical ispirato al cartone del ’97, dal 25 agli Arcimboldi "Mi sono appassionata e ho studiato la leggenda e la storia. Incluse le lettere scritte da lei".

Natale coi fantasmi dei Romanov: "Io, la prima Anastasia italiana. Ma noi abbiamo un lieto fine"

“Anastasia - Il musical“ è in prima italiana agli Arcimboldi dal 25 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025

I fantasmi dell’impero Romanov il giorno di Natale afferrano la voglia di sognare del pubblico degli Arcimboldi con “Anastasia - Il musical”, trasposizione teatrale del fortunato film d’animazione portato sugli schermi nel 1997 dalla Fox. In scena fino al 12 gennaio, lo spettacolo concepito dal regista Federico Bellone su libretto di Terrence McNally, musiche di Stephen Flaherty e testi di Lynn Ahrens adattati da Franco Travaglio, sovrappone favola e cronaca inseguendo la magia di uno tra i più celebri casi di sdoppiamento della personalità del Novecento. Quello della presunta principessa sfuggita al proprio destino, l’eccidio che nel luglio del 1918 ad Ekaterinburg cancellò Nicola II e la sua famiglia dalla storia, per vivere una seconda vita. Sei canzoni del film e sedici nuove, tra cui “Quando viene dicembre” e “Viaggio nel passato” interpretate nella colonna sonora del film da Tosca, eseguite dal vivo con la direzione del maestro Giovanni Maria Lori. Protagonista Sofia Caselli, al fianco di Cristian Catto, Brian Boccuni, Nico Di Crescenzo, Stefania Fratepietro e Carla Schneck.

Sofia, “Anastasia” prende spunto da un fatto di cronaca romanzato da cinema e teatro.

"Già, anche se il nostro spettacolo ha un lieto fine, mentre la vicenda vera no. Se prima di accettare questa parte conoscevo la storia dei Romanov in maniera scolastica, una volta entrata nello spettacolo mi sono documentata e incuriosita tantissimo alla vicenda da cui prende spunto".

Come s’è preparata?

"Innanzitutto sono andata a rivedermi il film d’animazione di Don Bluth e Gary Goldman, perché il musical nasce da lì. Ma non ho tralasciato la pellicola del ’56 con Ingrid Bergman, che per quel ruolo vinse l’Oscar, né l’interessante documentario di Netflix “Gli ultimi zar“ che sovrappone parti recitate a filmati originali dell’epoca. Ho studiato pure raccolta di lettere scritte da Anastasia stessa che m’hanno aiutata afferrarne meglio carattere e psicologia".

Quali sono le differenze di questa versione italiana rispetto a quella di Broadway?

"Bellone ha poggiato la sua idea di spettacolo tanto sul cartone animato che sul musical. Così i costumi sono più fedeli al cartone che alla sua trasposizione teatrale, mentre fra le canzoni manca quella di Rasputin perché nel musical, tanto in America come in Italia, l’antagonista non è lui, ma Gleb, un bolscevico interpretato nella nostra versione da Brian Boccuni".

Che idea s’è fatta di Anna Anderson, la donna che per 64 anni ha sostenuto di essere la granduchessa Anastasija?

"Un personaggio in bilico, controverso, che solo il tempo ha stabilito essere un’amnesica d’origine polacca fuggita dall’ospedale psichiatrico di Berlino nel 1919. Anche se le somiglianze tra lei e Anastasia erano diverse, a cominciare da occhi, altezza, problemi alla schiena, alluci valghi, ricordi d’infanzia difficili da “ricostruire“ solo con qualche lettura. Ma di Anastasie nel tempo se ne sono rivelate diverse".

Una volta ritrovati i resti, nel 1991, ci ha pensato l’esame del Dna a togliere di mezzo ogni fantasia.

"Già perché i primi ad essere individuati furono proprio lo zar, la zarina, le figlie Olga, Tatiana e Anastasia. Mancavano all’appello lo zarevic Aleksej e la sorella Maria ritrovati solo nel 2007. Anche se inizialmente l’assenza di due corpi e un po’ di confusione sulle identità alimentarono la leggenda della principessa tornata dal passato ancora per un po’".

Lei ha recitato in musical come “Sweeney Todd”, “La Divina commedia”, “Shrek”, “My Fair Lady”. Qual è il personaggio che le è rimasto incollato addosso di più?

"Penso proprio Anastasia. Ho sognato, infatti, questo ruolo da quel giorno di sette anni fa in cui vidi il musical a Broadway. Essere la prima attrice italiana ad interpretarlo mi riempie d’orgoglio".