Beruschi
Mentre da un lato ci conforta il ritorno della nebbia, siamo rimasti attoniti dal ricavato dell’asta dedicata a una banana acquistata da un “ganassa“ cinese e a vari “spegasc” (viene spontaneo dirlo in milanese, in italiano vuol dire scarabocchi). Che bello! Ho già usato due parole milanesi e questo ci collega alla nebbia di questi giorni, che per i giovani poteva sembrare un nebbione, ma loro non c’erano nel ’64, quando per trovare l’uscita dell’autostrada a Novara, per tornare in caserma, uno guidava e l’altro doveva rintracciare la linea bianca. Bei tempi, forse anche perché avevamo sessanta anni di meno. Nella confusione imperante, abbiamo registrato la non affluenza alle urne nelle due regioni e la sorpresa a Venezia di un Otello bianco. Per fortuna le sorti del nostro Paese (maiuscolo, nota bene) sono risollevate dall’annuncio nel telegiornale di Rai Uno delle 13, quanto il buon Conti ha rivelato i nomi dei trenta favolosi cantanti ammessi in gara a Sanremo; nonostante il freddo la gente si è riversata per le strade cantando di gioia. Poi a guardarli bene qualche delusione è palese, pensando al ritorno di brutta gente, che sarebbe meglio dimenticare o a sconosciuti dallo strano nome. Non ci resta che sperare in bene.