ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Milano, l’amore “che torna” esplode a San Siro per i Negramaro

“Non ci siamo mai sciolti, al limite ci siamo un attimo confusi”, assicura Sangiorgi

Giuliano Sangiorgi questa sera sul grande palco di San Siro: in programma un duetto virtuale con Dolores O’Riordan

Milano, 27 giugno 2018 - Ancora una notte da ragazzo. La notizia della paternità data qualche giorno fa da Giuliano Sangiorgi sul profilo social dei Negramaro offre una dolce nuance al ritorno degli eroi di “Mentre tutto scorre” tra i sacri spalti del Meazza. Un’impresa che la band salentina ha ormai abituato il pubblico milanese con cadenza quinquennale, ma che stavolta si carica pure di altri significati.

Quel "nuovo inizio” vagheggiato dalla voce di bambina che affiora dalla coda di “Ci sto pensando da un po’”, brano conclusivo dell’ultimo album “Amore che torni”, vale infatti soprattutto per Giuliano a cui il lieto evento regala la felicità sull’orlo di una crisi di nervi del neo papà - come sottolineato da lui stesso nello scatto allegato all’annuncio web nascondendosi dietro al libro di Pietro Cossa “Niente panico! Come sopravvivere alla paternità” -. Scatto a cui la compagna sceneggiatrice Ilaria “Ily” Macchia ha replicato postando una propria foto con la raccolta di Gianni Rodari “Favole al telefono”. Già perché lo stacanovismo di Sangiorgi continua a rendere il cellulare un baricentro delle sue relazioni professionali e familiari.

Una storia d’amore nel segno dell’hashtag #ilyegiuly destinata a trasformarsi nel fil-rouge dell’intero repertorio, messo a punto negli ultimi mesi e provato la settimana scorsa a Lignano dando vita ad una scaletta di 24 brani in bilico tra “Fino all’imbrunire” e “Mentre tutto scorre” senza tralasciare la modugnesca “Meraviglioso” o quella “Senza fiato” che torna in scaletta dopo anni di latitanza per essere duettata virtualmente da Giuliano con Dolores O’Riordan così come accaduto undici anni fa tra i solchi de “La finestra”. Uno show nel segno di “quell’amore” che va oltre le difficoltà affiorate negli ultimi anni, e che lo lega a Lele Spedicato, chitarre, Andrea Mariano, piano e sintetizzatori, Ermanno Carlà, basso, Danilo Tasco, batteria, Andrea “Pupillo” De Rocco, campionatore, come il primo giorno.

Non ci siamo mai sciolti, al limite ci siamo un attimo confusi”, assicura Sangiorgi. “Anche se dal punto di vista dei Negramaro l’universo sembra una cosa infinita, alla fine si risolve in un unico atomo; quello che ci tiene assieme da sedici anni, perché anche se suoniamo a San Siro ciascuno di noi continua a portarsi dentro la cantina in cui siamo nati. Ecco perché siamo ancora qui. La crisi ci ha fatto crescere, aiutando a capirci meglio per tornare ad essere noi stessi tanto individualmente che come gruppo”.