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Niccolò Agliardi
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"Questo riconoscimento era abbastanza necessario… non tanto per me, ma per lei". All’indomani del Nastro d’Argento a "Io sì (seen)", tema del film di Edoardo Ponti "La vita davanti a sé", il primo pensiero di Niccolò Agliardi è per l’amica Laura Pausini e per quel David finito su altri lidi. "Secondo me è giusto che, alla fine, la critica cinematografica italiana abbia riconosciuto a Laura quel che merita; l’altra sera al Maxxi di Roma l’ho vista finalmente serena e pure io ero sereno, perché il bilancio di questa esperienza è ampiamente positivo" spiega il compositore milanese, 47 anni. "Dietro una canzone solo apparentemente semplice come quella, infatti, c’è un grosso lavoro e la necessità di mettere d’accordo tante esigenze diverse".
Lei è coautore del testo assieme a Laura, mentre le musiche, scritte con una sensibilità un po’ diversa dalla nostra, portano la firma di Diane Warren. "Quel tipo di canzone non è proprio la mia ‘cup of tea’. E Laura lo sa. Io sono un verboso, quindi mi trovo più a mio agio nel solco dei Fossati, dei De Gregori, dei Cohen. Ma, in quanto autore, mi metto a disposizione di tutti".
Visto che Laura ha un nuovo album in uscita entro l’anno, il suo futuro è ancora con lei?
"Sì, ma il futuro sono anche due miei libri, ‘Ti devo un ritorno’ e ‘Per un po’’, che stanno diventando una serie tv e un film. Si tratta della mia seconda esperienza nel campo del cinema e mi ci sto avvicinando con la passione che si prova nell’imparare mestieri che non si conoscono. Scrivo canzoni perché ne ho bisogno, ma il mio vero nutrimento è imparare cose nuove".
Cos’altro ha in ballo? "Sto scrivendo un programma televisivo per l’autunno, perché mi piace farlo e perché sazia il narciso che è in me. Televisione, la cura delle mie piante nella casa di Milano e, naturalmente, la crescita di mio figlio, sono le priorità assolute dei prossimi mesi".
Sente pure il richiamo del live? "Assolutamente no. Invecchiando ho scoperto che il palcoscenico non sta tra i miei talenti".