ANDREA SPINELLI
ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Omaggio a San Francesco e Branduardi: "Disco fuori dal tempo e dal mercato"

Da De Filippo a Francesco. San Francesco. Tre anni dopo l’avventura musical-letteraria di “Fantasia. Le poesie di Eduardo in...

Da De Filippo a Francesco. San Francesco. Tre anni dopo l’avventura musical-letteraria di “Fantasia. Le poesie di Eduardo in...

Da De Filippo a Francesco. San Francesco. Tre anni dopo l’avventura musical-letteraria di “Fantasia. Le poesie di Eduardo in...

Da De Filippo a Francesco. San Francesco. Tre anni dopo l’avventura musical-letteraria di “Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica”, l’idea di reinterpretare quel “L’infinitamente piccolo” attinto da Angelo Branduardi alle Fonti Francescane rappresenta per Patrizia Cirulli (nella foto) un punto d’arrivo. Ripensato col titolo “Il Visionario (Francesco d’Assisi)”, infatti, il progetto concepito dal bardo di Cuggiono nel 2000 sui testi di Francesco e Chiara d’Assisi trova nelle corde intime ed eleganti della cantautrice milanese nuove valenze di cui parla lei stessa domani, alle 18.30, all’Associazione Vinile Italiana di via Washington.

Insomma, un disco-tributo impreziosito dalle presenze musicali di Rosario Di Bella ne “Il Sultano di Babilonia e la prostituta”, Kalika in “Audite poverelle” e il Coro Su Concordu e Su Rosariu di Santulussurgiu in “La morte di Francesco”.

Patrizia, a cosa si deve questa scelta? "Al di là della grande stima che ho per Branduardi, una ragione vera e propria non c’è. Ho sempre amato la figura del poverello di Assisi, che ritrovo molto in quel disco. L’idea di rifarlo ha cominciato a passarmi per la testa nel 2020 quando, in pandemia, mi sono inventata una versione voce e chitarra de ‘Il Sultano di Babilonia e la prostituta’. Ma stavo lavorando all’album su Eduardo e l’ho accantonata. Poi nel 2022, ho fatto qualche tentativo su altri due o tre brani di quel disco che ho fatto ascoltare a Mimmo Paganelli, ex direttore artistico della Emi che aveva pubblicato al tempo il disco originale, e lui mi ha spronata ad andare avanti".

Quindi? "Non mi interessa se può essere un’operazione fuori tempo e fuori mercato, ma lo faccio. Così è stato".

Le era già capitato in passato. "Già. Raramente, nei miei dischi, procedo in modo razionale. È stato così per ‘Mille baci’, l’album in cui ho musicato le poesie di Catullo, Quasimodo, Merini, d’Annunzio, Pessoa, Garcia Lorca, De Filippo, Kahlo ed altri ancora, da cui poi è derivato quello concepito sulle liriche di Eduardo".

Riscontri live? "Da aprile lo presenterò in concerto, accompagnata dalla chitarra di Marcello Peghin, dal violino di Maria Vincentini e dalle percussioni di Paolo Zuddas".

Branduardi presentò “L’infinitamente piccolo” ad Assisi. E a lei dove piacerebbe portare questa sua riedizione? "La nostra è una versione ‘francescana’ rispetto a quella di Angelo, un omaggio a quel suo capolavoro. E poterlo eseguire ad Assisi sarebbe un sogno anche per me".

Andrea Spinelli