DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

Paolo Rossi e Pirandello: "Odio i copioni"

Una cosa è certa: sul palco del Menotti potrà succedere di tutto. Quindi meglio abbassare le difese e lasciarsi condurre. Magari diventare pure coprotagonisti

Una cosa è certa: sul palco del Menotti potrà succedere di tutto. Quindi meglio abbassare le difese e lasciarsi condurre....

Una cosa è certa: sul palco del Menotti potrà succedere di tutto. Quindi meglio abbassare le difese e lasciarsi condurre....

Milano – Una cosa è certa: sul palco del Menotti potrà succedere di tutto. Quindi meglio abbassare le difese e lasciarsi condurre. Magari diventare pure coprotagonisti. Che tanto abbiamo capito con l’età, che l’idea ansiogena di controllare le cose è un’illusione. Meglio divertirsi. "Nella vita, nel lavoro, figurarsi sul palco non sopporto che mi venga dato un copione da eseguire come un bravo soldatino. Mi serve per stare in piedi, per non farmi sbranare. D’accordo. Ma poi il teatro per me significa improvvisazione". Così raccontava al Giorno Paolo Rossi, un annetto fa. Al debutto. Pensiero che raccoglie molto (moltissimo) del suo modo di intendere il teatro.

Un modo che questa volta si trasferisce appunto in via Ciro Menotti. Dal 18 al 23 febbraio. Con un curioso progetto già molto amato dal pubblico: “Da questa sera si recita a soggetto!“. Pirandello quindi. O quel che ne resta. Perché la volontà è clamorosamente libera e anarchica. Con il capocomico affiancato in scena da Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella e Alessandro Cassutti. Centrale però il ruolo degli spettatori. Chiamati in causa per ragionare del mondo, del teatro e delle sue forme. Proprio come i protagonisti della commedia pirandelliana. "I classici li considero delle miniere trascurate – prosegue Rossi – che molto raccontano anche di quello che ci succede fuori dal palco. Ma non li riscrivo, mi ci sovrappongo. In questo caso poi mi divertiva il titolo, questa visione sull’improvvisazione che richiede allenamento costante e una ferrea disciplina". Un po’ cavie, un po’ protagonisti. Come nella vita.