Cento anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini. Fu anche giornalista per Il Giorno

Pubblichiamo uno degli articoli firmati dal poeta, scrittore, regista per il nostro quotidiano. Un "curioso saggio di filologia sportiva"

Pier Paolo Pasolini

Milano - Il 5 marzo 1922, a Bologna, nasceva Pier Paolo Pasolini. Scrittore, poeta, sceneggiatore, attore, regista: acuta, centrale e controversa figura della cultura italiana, ha dato il suo contributo anche come pittore, saggista, traduttore. E giornalista: forse non tutti lo sanno, ma nell'ottobre del 1960 iniziò una collaborazione con il nostro giornale, che poi sfociò in un reportage dall'India, dove andò con Alberto Moravia ed Elsa Morante. Da lì pubblicò una serie di articoli su Il Giorno, articoli che andarono poi a formare il volume "L'odore dell'India", diario di viaggio divenuto poi libro di culto. 

Cento anni dopo, regaliamo ai nostri lettori alcuni dei suoi interventi sulle nostre pagine. Il primo risale al 16 ottobre 1960. Si intitolava "Il racconto della domenica - Pier Paolo Pasolini".  Un resoconto di quella giornata, da mattina a sera, in cui lo scrittore svelava i suoi stati d'animo e raccontava i mille impegni, i personaggi, gli incontri, i luoghi di Roma (dove si era trasferito con la madre nel 1950), il lavoro e i progetti. A centro pagina c'è un disegno di Agenore Fabbri, scultore e pittore, maestro drammatico della plasticità. 

Uno stralcio della pagina de Il Giorno firmata da Pasolini
Uno stralcio della pagina de Il Giorno firmata da Pasolini

Ma, ancora più interessante perché forse inaspettato, Pasolini per Il Giorno SCRISSE anche di calcio. Ma a modo suo, non da cronista sportivo bensì da filologo. Vi proponiamo l'articolo uscito sulle nostre pagine il 3 gennaio del 1971, dal titolo "Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori". 

"I dibattiti in corso sui problemi della letteratura sportiva, a cui hanno partecipato scrittori e giornalisti da Brera a Palumbo, da Bocca a Flaiano, da Bianciardi ad Arpino hanno offerto a Pasolini l’occasione di questo articolo. L’autore interpreta l’insieme delle messe che i giocatori compiono sul campo come un vero e proprio discorso cifrato, e di cui esiste un codice, C’è un gioco che corrisponde a prosa, un altro a poesia: Rivera è prosatore, Riva poeta. In Messico la prosa italiana fu battuta dalla poesia brasiliana.