Si chiama “Percorsi inconsueti al Giambellino” ed è un progetto rivolto a bambini e ragazzi che vivono in contesti di povertà socioculturale nel quartiere Giambellino-Lorenteggio di Milano. Laboratori di arte, arteterapia e italiano, uscite sul territorio e visite a luoghi di cultura. È a questa iniziativa che sarà dedicato il ricavato della prova aperta della Filarmonica della Scala, in programma oggi. "Attraverso lo sviluppo di competenze di base relazionali, emotive e cognitive e il consolidamento della relazione educativa, i minori saranno coinvolti in esperienze culturali solitamente inaccessibili, in grado di avere un impatto sui loro percorsi di vita e sulle loro aspirazioni", spiegano i promotori della Comunità del Giambellino, nata nel 1979 a Milano, su iniziativa di don Renato Rebuzzini e di alcuni gruppi di volontari che nel quartiere erano in prima linea contro emarginazione giovanile e disagio sociale. Nel tempo gli interventi sono diventati servizi e progetti strutturati, con operatori professionali e gruppi organizzati di volontari. Nel 1993 è diventata cooperativa sociale: opera nel campo dell’educazione e della promozione di minori e giovani, del sostegno alle famiglie dei quartieri popolari, dell’animazione della comunità territoriale, del reinserimento abitativo di persone in condizioni di disagio sociale. Il ricavato di queste “Prove aperte“ sarà impiegato, in particolare, per la promozione di percorsi per l’apprendimento e il consolidamento di competenze di base e esperienze di eccellenza culturale.
Cultura e SpettacoliPercorsi inconsueti. L’arte al Giambellino