LORENZO BISES
Cultura e Spettacoli

Percorsi urbani

Bises Di questi tempi la parola “influencer” o “content creator” assume troppo spesso uno spregiudicato suono, negativo si intende. Non...

Bises Di questi tempi la parola “influencer” o “content creator” assume troppo spesso uno spregiudicato suono, negativo si intende. Non...

Bises Di questi tempi la parola “influencer” o “content creator” assume troppo spesso uno spregiudicato suono, negativo si intende. Non...

Bises

Di questi tempi la parola “influencer” o “content creator” assume troppo spesso uno spregiudicato suono, negativo si intende. Non importa che una persona ci paghi le tasse con questo lavoro, che quotidianamente scenda in campo per intrattenere, informare, condividere su uno o più temi, a un certo punto viene a noia o è giunta la sua data di scadenza a detta di un pubblico che vira verso altri profili. Tutto nella norma, così come possiamo annoiarci di una voce radiofonica o un programma tv, anche internet segue le stesse regole, solo che molte volte una semplice antipatia si trasforma in odio e desiderio di veder fallire l’intera categoria. Che paura! Ho sempre osservato questi fenomeni dall’esterno perché negli anni ho costruito con dedicazione una community di persone simili a me, che rispettano e supportano, che non giudicano ma sgranano gli occhi per la bellezza di luoghi che persino io che li racconto rimango incredulo. Forse chi mi segue non mi vede distante, viviamo nella stessa realtà, calati in una Milano da scoprire con lentezza. I miei tour con la community sono diventati ormai un appuntamento atteso con entusiasmo perché ogni volta è un percorso con lo sguardo all’insù, aggiungendo un nuovo tassello alla nostra curiosità. Abbiamo cercato i palazzo Liberty in Conciliazione, sferragliato sui tram storici, affondato i piedi nella storia dell’art dèco, sognato sugli abiti delle sorelle Necchi e raggiunto altre decine di traguardi urbani grazie a questa città che offre dieci, cento spunti. Qualche giorno fa in un’ora e mezza abbiamo osservato i più bei progetti di Gio Ponti, dalle Domus con i nomi di donne tra via De Togni e via Letizia, fino alla meraviglia di Casa Borletti in via San Vittore il cui androne mi ha fatto commuovere. Questa rimarrà sempre la parte più gratificante del mio folle e amato lavoro!