Un addio alle scene commovente. Phil Collins, storico batterista - e cantante, dopo l'abbandono di Peter Gabriel - dei Genesis, oltre che validissimo solista, chiude con il palcoscenico. Il concerto dei Genesis di ieri, sabato 26 marzo a Londra, alla 02 Arena, è stato l'ultimo della sua vita. Ad annunciarlo lo stesso autore di hit come "Against all odds" e "Sussudio", per restare alla carriera in solitaria, con un'intervista al quotidiano inglese Mirror. Collins, da tempo malato, ha rivelato di non riuscire più a suonare in seguito agli interventi chirurgici subiti alla schiena e che gli hanno provocato danni ai nervi del piede.
"Ho otto viti nella schiena, l'intervento mi ha lasciato il piede insensibile", ha detto Collins. La 71enne leggenda della musica, frontman dei Genesis, è riuscita a scherzare: "Ora dovrò trovare un vero lavoro", ha detto. I Genesis, band leggendaria della scena prog mondiale, che oltre a Phil Collins include il tastierista Tony Banks e il bassista Mike Rutherford, aveva recentemente annunciato la reunion per il tour 'The Last Domino?' dopo 14 anni di assenza dai live, L'anno scorso il gruppo che lanciò anche Peter Gabriel, primo frontman del combo inglese, è stato costretto a cancellare diverse date a causa del Covid.
I guai fisici del cantante di "One more night" risalgono al 2009 con lo schiacciamento delle vertebre causato dalla posizione in cui suonava. I successivi interventi chirurgici non hanno migliorato il quadro ma anzi gli hanno causato lesioni ai nervi. A questo si aggiungono i problemi di diabete e una caduta in cui sbatté la testa nel 2017.
Phil Collins è un mito del rock, fin da quando nel 1975, proprio con l'addio di Gabriel, era passato da batterista a essere la voce dei Genesis. Un successo planetario che poi si è ripercosso anche sulla sua carriera di solista con hit di successo come "In the Air Tonight", "Against all odds" e "Easy Lover". Durante questo ultimo tour Collins si è esibito da seduto, non riuscendo a reggersi in piedi e camminare.