Se “Napule è mille culure” la musica dei vicoli è una smisurata tavolozza cromatica in cui Marco Spagnoli e Stefano Senardi immergono la macchina da presa di “Pino Daniele - Nero a metà” il docufilm presentato ieri a Milano nell’attesa dell’approdo nelle sale del 4 (5 e 6) gennaio nel decimo anniversario della scomparsa dell’Uomo in blues. Un volo radente tra tetti, scogli e piazze in cui la coppia - uno regista, l’altro ex discografico e amico di lunga data - imbarca anime affini a quella del mascalzone latino quali Enzo Avitabile, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello, giornalisti come Gino Castaldo, Renato Marengo, Carlo Massarini, ma soprattutto la sua formidabile band: Tullio De Piscopo, Tony Esposito e James Senese, protagonisti di quella stagione d’oro assieme agli scomparsi Joe Amoruso e Rino Zurzolo. "Il film è un omaggio affettuoso all’uomo e al musicista, al riscatto che ha rappresentato per la sua città, e racconta anche la rivoluzione musicale che ha operato attingendo dalla tradizione e affrancandola da ogni schema", ha spiegato Senardi addentrandosi tra i come e i perché di un tributo che "sottolinea ancora una volta la presenza tangibile dell’artista, mai la sua assenza, il suo rapporto indissolubile anche se controverso, ma sempre appassionato, nei confronti di Napoli, città che soffre, ma sembra non faccia niente per riscattarsi e la musica di Pino Daniele in questo contesto serve anche come cura". Un altro docufilm dal titolo “Pino” uscirà, poi il 19 marzo, giorno in cui il cantautore avrebbe compiuto 70 anni. In arrivo pure una fiction attinta dal volume “Pino Daniele. Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce” di Alessandro Daniele, racconto della vita e delle sue opere paterne, oltre che toccante tributo filiale. A.S.
Cultura e SpettacoliPino Daniele, un docu-film per celebrarlo