
Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, morì il 31 marzo 2008 uccisa da un camionista vicino a Istanbul durante la performance “Spose in viaggio“
Milano – Avrebbe cinquant’anni Pippa Bacca, se non fosse morta a 33, il 31 marzo 2008, uccisa brutalmente da un uomo che le aveva dato un passaggio durante il progetto Spose in viaggio con cui lei e la collega Silvia Moro volevano arrivare in autostop a Gerusalemme. Un messaggio di pace e fiducia nel prossimo.
Nonostante l’epilogo, quel messaggio arrivò potentissimo soprattutto in Turchia dove morì Pippa Bacca, nome d’arte di Giuseppina Pasqualino di Marineo: un “innesto”, come il titolo della mostra - “Pippa Bacca: inesti” - che la festeggia da oggi, sabato 29 marzo, fino al 7 settembre a Palazzo Morando, in collaborazione con la famiglia dell’artista e il Comune di Milano, curata da Mirco Marino e Rosalia Pasqualino di Marineo, sorella di Pippa e direttrice della Fondazione Piero Manzoni (che era lo zio). In mostra, oltre a immagini dell’ultimo viaggio-performance dell’artista, partito da Milano l’8 marzo del 2008, e al vestito da sposa che indossava, di undici strati come i Paesi martoriati dalla guerra che avrebbe attraversato lavando i piedi alle ostetriche, ci sono una cinquantina di opere di Pippa Bacca, alcune mai esposte prima. Nella forma, appunto, degli "innesti", che includono un’installazione di Cosimo Piovasco di Rondò.
Pippa Bacca, che inizia a fare arte intorno al 1995, produce fino al 2008 molti lavori con la tecnica del ritaglio (su fotografie, carte, foglie), accanto alle performance, sui temi soprattutto del viaggio, della femminilità e dei miti: i visitatori li troveranno seminati tra le sale di Palazzo Morando, nel percorso dedicato a Milano, a tessere un racconto ironico tra opere contemporanee e il patrimonio storico del museo. Per esempio, la vela azzurra di un viaggio favoloso fa incursione tra vedute dei Navigli; e tre sirene ritagliate in carta verde s’accompagnano a quella in ghisa, datata 1842, che un tempo faceva la guardia al Ponte delle Sirene sul Naviglio di via Senato (oggi al Parco Sempione).
Le "incursioni" di Pippa Bacca sconfinano oltre il museo, nelle sale dell’appartamento Morando: il “Ritratto presunto di Pippa ed Eva“ della fotografa Camilla Micheli fa capolino tra quelli settecenteschi della Sala d’Ercole, mentre nella vetrina della Saletta Egizia, tra reperti e divinità ibride collezionati da Lydia Morando, spuntano scorpioni e serpenti che Pippa ritagliava dalle banconote.