Milano – Giugno è il Pride Month, il mese dell’orgoglio LGBTQIA+. Un mese durante il quale la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender organizza una serie di iniziative per sostenere la battaglia sui diritti arcobaleno e celebrare la lotta contro le discriminazioni iniziata oltre 50 anni fa.
La rivolta
La data simbolo è il 28 giugno 1969. Quel giorno allo Stonewall Inn, uno dei bar gay del Greenwich Village a New York, i frequentatori si ribellarono alla polizia. Negli anni 60 infatti le incursioni della polizia nei locali gay di New York erano una pratica diffusa. Gli avventori venivano portati in commissariato e identificati. Spesso i loro nomi finivano poi sui giornali il giorno dopo. Nella notte del 28 giugno 8 agenti fecero irruzione nello Stonewall per la “consueta” retata: di fronte agli atteggiamenti dei poliziotti – descritti come particolarmente aggressivi dai testimoni – i clienti si ribellarono opponendo resistenza. Gli scontri si trasferirono poco dopo all’esterno del locale e coinvolsero anche i passanti, interessando tutto il quartiere. Sul posto vennero inviati centinaia di agenti e la folla dei rivoltosi arrivò a contare fino a 2.000 persone. Il bilancio finale fu di 13 persone arrestate, 4 agenti e decine di manifestanti feriti. La rivolta andò avanti tutta la notte ed ebbe grande eco sui media.
La nascita del Fronte
La rivolta di Stonewall diede una grande spinta al movimento anti-discriminazione e fece da apripista per la creazione del GLF, Gay Liberation Front (Fronte di liberazione gay), che divenne il punto di riferimento di tutte le organizzazioni gay e lesbiche americane. Da New York il GLF si allargò entro la fine dell’anno nelle università e nelle città di tutti gli Stati Uniti. Sull’onda di Stonewall organizzazioni simili al GLF vennero poi aperte in tutto il mondo.
La marcia
Nel 1970, per ricordare i “moti di Stonewall” il GLF organizzò una grande marcia che dal Greenwich Village arrivò fino a Central Park: a quella prima, embrionale, edizione dei Gay Pride parteciparono circa 10.000 persone. Da allora, il mese di giugno è diventato il mese dell’orgoglio omosessuale in tutto il mondo.
In Italia
La prima organizzazione ufficiale italiana fu FUORI!, acronimo di Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, fondato nel 1971 a Torino da Angelo Pezzana, attivista e giornalista piemontese. L’anno dopo l’associazione iniziò anche pubblicare il proprio giornale (che andrà in stampa fino al 1982). Pezzana raccolse l’eredità dei gruppi nati spontaneamente già dalla metà degli anni 60, come ROMA (Rivolta Omosessuale Maschi Anarchici).
La prima manifestazione
La prima data storica per il movimento LGBTQIA+ è il 5 aprile 1972. Quel giorno a Sanremo è in corso il “Congresso internazionale sulle devianze sessuali” organizzato dal Centro italiano di sessuologia. In risposta all’incontro viene organizzata una manifestazione di protesta. È la prima uscita pubblica organizzata di omosessuali in Italia. Alla manifestazione, oltre agli attivisti di Fuori! partecipano i Fronti di liberazione gay francese, belga e inglese.
L’omicidio di Giarre
L’altra data fondamentale è il 31 ottobre 1980. A Giarre, in provincia di Catania, vengono ritrovati morti – uccisi con un colpo di pistola alla testa – due ragazzi, Antonio Galatola, 15 anni, e Giorgio Giammona, 25 anni. I cadaveri si tengono per mano. Il colpevole del duplice omicidio non fu mai trovato, ma da subito venne classificato come delitto omofobo e la morte dei fidanzati di Giarre divenne un caso nazionale. Come risposta al brutale omicidio, don Marco Bisceglia – prete impegnato per difendere la causa gay – fondò alla fine del 1980 a Palermo la prima ArciGay, una sezione dedicata agli omosessuali dell’Arci. Esempio che venne seguito in breve in tutta Italia.
Il primo Pride italiano
La prima marcia per i diritti gay fu organizzata da Fuori! e dal Partito Radicale nel 1975 in piazza Dante a Napoli, si chiamò "Marcia di liberazione sessuale". Nel 1983 debuttò invece la parola “orgoglio”. Dal 17 al 19 giugno di quell’anno si tennero a Roma le "Giornate dell'orgoglio omosessuale", con il patrocinio del Comune di Roma. Il primo Gay Pride ufficiale in Italia si svolse il 28 giugno del 1994: vi parteciparono oltre 20mila persone che sfilarono sul Lungotevere per arrivare a piazza Farnese. Tra i tanti politici che aderirono all’iniziativa, ci fu anche il sindaco di Roma Francesco Rutelli.