ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Samuel dei Subsonica: tutto me, senza compromessi

Il frontman dei Subsonica stasera porta a Mantova "Il Codice della Bellezza"

Samuel dei Subsonica (Ansa)

Mantova, 31 agosto 2017 - Anche se il 6 settembre uscirà una nuova antologia, prosegue la vacanza dei Subsonica, il gruppo, come dice il tastierista Boosta, «che ha iniziato a sciogliersi nel momento stesso in cui è nato». Ma Samuel Romano, voce e immagine della band torinese, preferisce parlare dell’esperienza solista che stasera lo deposita sul palco di piazza Castello a Mantova come una liason passeggera. «Non ci siamo lasciati ma ci stiamo amabilmente tradendo» ammette col pensiero a “Il codice della bellezza”, primo album a suo nome in vent’anni e passa di carriera. Quest’anno Boosta ha pubblicato “La stanza intelligente”, Max Casacci e Ninja “Demonology HiFi” e Casacci da solo “Botanica” con il collettivo Deproducers.

«Il lavoro di gruppo è sinergico e quindi stimolante per definizione» ammette il frontman torinese, 45 anni. «Allo stesso tempo, però, ogni brano nasce dalla mediazione tra le diverse anime che concorrono a crearlo e quindi ti rappresenta fino a un certo punto, perché ciascuno sottrae inevitabilmente qualcosa di sé. Trovo, invece, che ‘Il codice della bellezza’ rappresenti una foto pienamente a fuoco perché davanti all’obiettivo ci sono solo io; l’idea era quella di estrapolare il lato più pop della mia musica, che non posso sviluppare fino in fondo all’interno di un sistema più scuro come quello dei Subsonica, e vedere l’effetto che fa. Per questo mi sono rivolto a un produttore dichiaratamente pop, Michele Canova, e sono riuscito ad avere la supervisione di un amico quale Jovanotti che s’è appassionato al progetto al punto da entrarci dentro scrivendo con me cinque canzoni. Sinceramente, penso che questo allontanarsi per poi ritrovarsi possa rivelarsi salutare per il suono Subsonica, che dagli stimoli assorbiti individualmente da queste avventure soliste ha solo da guadagnare».

Per il compagno di Isabella Ragonese prima sono arrivati due singoli rompighiaccio come “La risposta” e “Rabbia”, poi la partecipazione al Festival di Sanremo con “Vedrai” e infine il tour, partito lo scorso maggio da Torino. «Ho voluto iniziare da casa per anestetizzare un po’ di quelle ansie e di quelle preoccupazioni che si portano dietro inevitabilmente certi debutti» ammette Romano. «Il mio concetto di musica, però, rimane legato a doppio filo con quello di band, così sul palco ho voluto due amici torinesi di vecchia data quali Tozzo dei Linea 77 e Ale Bavo degli LNRipley. Assieme a loro ho cercato un impatto molto efficace, per far suonare al meglio ‘Il codice della bellezza’ pure dal vivo». Variegato il repertorio. «Oltre a quasi tutti i brani del disco dal vivo metto mano ad alcune esperienze nei panni di autore per altri artisti quali ‘Un grande sole’ per Giuliano Palma e ‘Costa poco’ per il progetto Stylophonic, ma pure la cover di un brano che mi ha segnato la vita quale ‘Ho difeso il mio amore’. Questo senza tralasciare un momento acustico con le canzoni che ho scritto per i Subsonica e che mi danno sempre dei brividi, pur non appartenendo necessariamente al novero delle più famose, come ‘Lasciati’ ‘Dormi’ o ‘Momenti di noia’ che contribuiscono così a dare un’immagine di me a trecentosessanta gradi».