Festival di Sanremo story: ricordate queste canzoni? /VIDEO

Ecco tutti i successi lombardi dal 1951 a oggi. Da perle rimaste nella storia della musica italiana a tormentoni che hanno avuto il (meritato) trionfo post-festival

Paola e Chiara a Sanremo (Ansa)

Milano, 6 febbraio 2017 - Tutto pronto per il Festival di Sanremo, che andrà in onda da martedì 7 febbraio a sabato 11 febbraio dal palco dell'Ariston, come da tradizione (Il programma del Festival di Sanremo 2017). A condurre la 67esima edizione della kermesse canora più attesa dell'anno Carlo Conti e Maria De Filippi, la conduttrice pavese regina indiscussa della tv italiana. Tra i lombardi il pavese Ron, Bianca Aztei (milanese classe 1987) e la lombarda d'adozione Giusy Ferreri. Forse non tutti lo sanno ma la storia del festival della canzone italiana è stata profondamente segnata dalle ugole della nostra regione. Ecco le canzoni e i cantanti protagonisti sul palco di Sanremo dal 1951 a oggi. Ve le ricordate?

Per Sempre - Nina Zilli (2012)

Nel 2012 Nina Zilli è alla sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo (nel 2010 il debutto con "L'uomo che amava le donne"). La cantante - piacentina di origini e milanese d'adozione (ha frequentato l'università nel capoluogo meneghino) conquista tutti con la sua voce e il suo fascino. Il brano (che porta la firma della stessa Zilli e di Roberto Casalino) si piazza al quinto posto ma la performance a Sanremo le vale la partecipazione all'Eurovision Song Contest 2012 (dove porterà un'altra sua canzone, "L'amore è femmina"). 

Chiamami ancora amore - Roberto Vecchioni (2011)

Il cantautore milanese Roberto Vecchioni trionfa al Festival del 2011 con "Chiamami ancora amore" "una canzone molto attuale che parla di cose di oggi, di situazioni di oggi e soprattutto di speranza" spiega il maestro. A condurre il Festival è Gianni Morandi, affiancato da Belen Rodriguez, Elisabetta Canalis e Luca e Paolo. Oltre alle canzoni in gara a far discutere è un audace look della showgirl argentina, che lascia intravedere un ormai celebre tatuaggio a forma di farfalla. 

Arriverà - Modà feat Emma (2011)

Anche il secondo gradino del podio del Festival 2011 è in "salsa lombarda". Il brano cantato dai Modà ed Emma Marrone è incluso nell'album Viva i romantici dei Modà (anche in una versione senza la Marrone) e in A me piace così (Sanremo Edition) di Emma. La canzone - data tra le favorite alla vigilia - incontra un grande successo. La band di Cassina de' Pecchi capitanata da Checco Silvestre si fa conoscere e apprezzare dal grande pubblico sanremese.

Yanez - Davide Van De Sfroos (2011)

Da non dimenticare un'altra memorabile partecipazione lombarda, sempre al Festival del 2011. In scena c'è anche Davide Bernasconi, che sul palco canta in dialetto lombardo occidentale, nella sua variante laghée. Una novità assoluta (apprezzatissima) per la platea l'Ariston. La canzone di Davide Van De Sfroos prende il titolo da Yanez de Gomera, e nel testo sono presenti altri personaggi tratti dal ciclo indo-malese di Emilio Salgari: Sandokan, Tremal-Naik, Kammamuri, James Brooke, Lady Marianna, Fitzgerald. Questi personaggio sono immaginati dal cantante (nato a Monza e cresciuto a Mezzegra) ormai invecchiati, sulla Riviera romagnola a godersi la pensione. 

Come foglie - Malika Ayane (2009)

"E' piovuto il caldo, ha squarciato il cielo". Inizia con queste parole la canzone della milanese Malika Ayane. Il brano scritto per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro conquista la platea e ottiene un grande successo. A Sanremo arriva seconda nelle nuove proposte, alle spalle di un'altra futura stella, Arisa, che trionfa con "Sincerità".

Angelo - Francesco Renga (2005)

Il Festival è condotto da Paolo Bonolis e dalla legnanese Antonella Clerici. A trionfare è il bresciano Francesco Renga con la splendida "Angelo" (nella categoria "big"). Una canzone dedicata a Jolanda, la figlia avuta da Ambra Angiolini. Il Festival 2005 è anche ricordato per un annuncio in diretta: Bonolis informa della liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Una gioia che dura poco perché a berve distanza lo stesso Bonolis interrompe di nuovo la gara per annunciare la tragica morte del funzionario di polizia Nicola Calipari, artefice della liberazione. 

L'Assenzio - Bluvertigo (2001)

Come spesso accade, le canzoni viaggiano nell'etere indipendentemente dal risultato del Festival di Sanremo e così è avvenuto anche per "L'Assenzio". I Bluvertigo partecipano con questo brano all'edizione del 2001 del Festival ottenendo soltanto l'ultimo posto. Posizione in classifica che però porta fortuna alla band milanese: "L'Assenzio" è ancora oggi uno dei brani più conosciuti del gruppo.

Senza te o con te - Annalisa Minetti (1998)

Il Festival segna il vero e proprio trionfo per la cantante allora 22enne nata a Rho. "Senza te o con te" vince  in entrambe le categorie (Big e Nuove Proposte): un caso unico nella lunga e gloriosa storia del Festival. Il regolamento nel 1998 prevede infatti che i primi tre classificati della sezione giovani gareggino anche nella categoria Big: Annalisa Minetti sbaraglia tutti, compresa l'immensa Antonella Ruggiero. 

Amici come prima - Paola e Chiara (1997)

Il Festival del 1997 vede il debutto di due giovanissime sorelle milanesi: Paola e Chiara Iezzi, con il brano "Amici come prima" che vince nella categoria Nuove proposte il Festival di Sanremo. La hit fa parte del primo album del duo, "E ci chiamano bambine". Il brano diventa così famoso da meritarsi una parodia di  Luciana Littizzetto con l'indimenticabile "Scuuusa...". Una nota: le due sorelline di Milano battono Alex Baroni con "Cambiare" (secondo classificato) e Niccolò Fabi con "Capelli". Il Festival (gara big) viene vinto da Jalisse con "Fiumi di paole". Ma attenzione: al settimo posto approda uno degli attuali re della musica italiana, Nek con "Laura non c'è". 

La terra dei cachi - Elio e le storie tese (1996)

Un'esibizione folle e irresistibile accompagna "La terra cachi" della band capitanata dall'ingegnere del Politecnico di Milano. La canzone vince il premio della critica e arriva seconda nella classifica generale. Il brano è una vera e propria summa di vita e abitudini dell'Italia travolta da scandali su scandali. 

Vorrei incontrarti fra cent'anni - Ron e Tosca (1996)

Non è la prima volta in cui il pavese Rosalino Cellamare, in arte Ron, calca il palco del Festival di Sanremo. Nell'edizione del 1996 però lo fa insieme a Tosca, voce nuova e particolarmente coinvolgente. Insieme, con la loro "Vorrei incontrarti fra cent'anni" ammaliano pubblico e giuria vincendo il Festival. Il brano entra di diritto fra i tormentoni più cantati degli ultimi cinquant'anni.

Mistero - Enrico Ruggeri (1993)

Dopo la chiusura dell'avventura con i Decibel, Enrico Ruggeri vince il Festival del 1993 con "Mistero". Si tratta della seconda vittoria nella manifestazione dopo quella del 1987, ottenuta insieme a Umberto Tozzi e Gianni Morandi con Si può dare di più. Un brano per certi versi poco "sanremese" - come dice lo stesso Ruggeri - che negli anni diventa un vero classico del rock nostrano. 

Uomini soli - Pooh (1990)

"Uomini soli" vince il Festival. Il brano - uno dei capolavori dei Pooh - dà anche il nome all'album uscito nel 1990. Il brano - scritto dal bergamasco Roby Facchinetti e da Valerio Negrini) viene eseguito anche in lingua inglese dalla cantante jazz Dee Dee Bridgewater con il titolo Angel of the night e un testo differente (era una delle novità di quell'edizione del Festival).

Esatto! - Francesco Salvi (1989)

Con 'Esatto!', Salvi partecipa nel 1989 al Festival di Sanremo classificandosi in 7ª posizione. Il brano è una sorta di "vecchia fattoria" riveduta e corretta, che prende ironicamente di mira la scarsa qualità della musica leggera in circolazione, inclusa quella stessa presente al Festival: "con tutto quello che si sente in giro proviamo a far cantare gli animali veri". Una campionatura della canzone è stata utilizzata come colonna sonora del videogioco "Bomber Bob", pubblicato nel 1990.

Contessa - Decibel (1980)

Tra i debuttanti del Festival di Sanremo 1980, particolare interesse suscitano i Decibel, un gruppo proveniente dalle file del punk milanese, il cui cantante, il ventiduenne biondo ossigenato Enrico Ruggeri, segnerà profondamente la storia della canzone italiana a partire dalla seconda metà degli anni 1980. Con lui Fulvio Muzio. 'Contessa' comincia con una successione di accordi scanditi con una ripetitività meccanica e marziale che introduce e si prolunga nella strofa, a cui segue una inaspettata scala discendente in semitoni che conduce dalla sconsolata inquietudine del re minore ad un rabbioso la maggiore. A pochi secondi dal termine la canzone vira bruscamente in un caleidoscopico 3/4 che nell'incisione originale è scandito da un "count-down" di dieci cifre in un francese impercettibile.

Sotto le lenzuola - Adriano Celentano (1971)

Al Festival di Sanremo del 1971, suscita scalpore Adriano Celentano, che dopo aver vinto l'anno precedente insieme alla moglie, si presenta con il brano 'Sotto le lenzuola', in coppia con il Coro Alpino Milanese, fermandosi al 5º posto.

Chi non lavora non fa l'amore - Adriano Celentano e Claudia Mori (1970)

'Chi non lavora non fa l'amore' è il brano presentato al Festival di Sanremo 1970 da Adriano Celentano in abbinamento con la moglie Claudia Mori, risultando vincitore della manifestazione. La canzone è composta dallo stesso Celentano con Nando de Luca, Luciano Beretta e Miki Del Prete. Dopo il Festival il singolo vende oltre 750mila copie arrivando in ottava posizione anche in Austria.

L'immensità - Don Backy e Johnny Dorelli (1967)

'L'immensità' è una canzone italiana scritta da Don Backy, Mogol, presentata da Don Backy e da Johnny Dorelli al Festival di Sanremo 1967, in cui ottiene la 9ª posizione. In breve diventa il loro più grande successo commerciale e rimane ancora oggi il loro brano più noto. In quell'anno è tra i 45 giri più venduti.

Il ragazzo della via Gluck' - Adriano Celentano (1966) 

Presentata al Festival di Sanremo 1966 con scarso successo (viene infatti eliminata dopo la prima serata), diventa nel tempo una delle canzoni più note di Adriano Celentano, ed anche una delle più rappresentative, poiché nel testo vi sono molti riferimenti autobiografici: via Gluck è la via del quartiere Greco di Milano dove il cantante viveva da ragazzo con la famiglia, e gli 8 anni passati (...passano gli anni, ma 8 son lunghi....) sono un riferimento all'inizio della carriera discografica di Celentano, nel 1958. Nel 2004 il cantante ne ha inciso una rivisitazione nell'album 'C'è sempre un motivo', intitolata 'Quel Casinha' e cantata con un nuovo testo in lingua creola, in coppia con Cesaria Evora: il risultato è un mix di stili che va dal pop al jazz passando per il rock.

Uno per tutte - Tony Renis (1963)

L'ultima sera del Festival di Sanremo del 1963, in molti pensano ad un "duello" canoro finale, tra il "reuccio" Claudio Villa, e Milva la "pantera rossa". Nella realtà, invece, Tony Renis, vincitore morale l'anno precedente, trionfa con 'Uno per tutte', scritta insieme ad Alberto Testa e Mogol.  Nonostante la canzone sia moltos emplice, Renis viene apprezzato per quell'aria da bravo ragazzo che affascina. Emilio Pericoli è la seconda 'voce'.

Quando quando quando - Tony Renis (1962)

'Quando quando quando' è un brano musicale del 1962 scritto da Alberto Testa per il testo e da Tony Renis per la musica, e presentato da quest'ultimo, in coppia con Emilio Pericoli, al Festival di Sanremo 1962. La canzone, dotata di un ritmo bossa nova  è semplice ed orecchiabile, ma la giuria gli assegna soltanto il quarto posto. Il brano ha un enorme successo in Italia, ed in seguito anche negli Stati Uniti, nella versione adattata in inglese e cantata da Pat Boone, a cui seguono numerose cover. Nel 2008 la canzone viene interpretata in lingua vietnamita, con il testo scritto dall'australiano Joseph Hieu. È il secondo singolo più venduto nella storia della musica con 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo. 

24 mila baci - Adriano Celentanoe Little Tony  (1961)

Il rock and roll arriva ufficialmente sul palcoscenico del Festival di Sanremo nel 1961 con la canzone 24 mila baci, interpretata da Adriano Celentano e Little Tony. È un brano violento, aggressivo, come si conviene a due esponenti di una generazione di giovani interpreti che sta cambiando le regole della canzone italiana. Composto dai registi Piero Vivarelli e Lucio Fulci con l’apporto dello stesso Celentano, segna una rottura con la tradizione anche per il testo. Il successo del brano è straordinario. Oltre un milione di copie del disco vengono vendute in poche settimane: ottocentomila nella versione di Celentano, il resto in quella di Little Tony. 24 mila baci fa il giro del mondo e, tradotto in innumerevoli lingue, entranel repertorio di una lunga fila di interpreti dell’epoca, da Johnny Halliday a Peter Krauss.

Mille bolle blu - Mina (1961)

Mina si presenta al Festival di Sanremo del 1961 con 'Le mille bolle blu', scritta da Carlo Alberto Rossi e da Vito Pallavicini per Joe Sentieri. Una canzone che sembra più una filastrocca facile facile che un grande brano destinato a durare negli anni. Mina, data per favorita alla vigilia, la interpreta mettendosi le dita in bocca al ritornello. La canzone non arriva oltre il quinto posto.

Piove - Domenico Moduugno e Johnny Dorelli (1959)

'Piove', meglio conosciuto come 'Ciao ciao bambina', è un brano musicale di Dino Verde e Domenico Modugno, presentato all'Eurovision Song Contest 1959 e vincitore del Festival di Sanremo 1959. La canzone è una ballata drammatica, che racconta di un amante che chiede alla fidanzata un altro bacio e di non allontanarsi perché prova ancora amore per lei.

Nel blu dipinto di blu - Domenico Modugno e Johnny Dorelli (1958)

'Nel blu dipinto di blu', noto anche come 'Volare', è un brano musicale del 1958 scritto da Franco Migliacci e Domenico Modugno e da quest'ultimo originariamente interpretato. Presentato per la prima volta al Festival di Sanremo 1958 dallo stesso Modugno in coppia con Johnny Dorelli, vince quell'edizione e da qui ottiene un successo planetario, fino a diventare una delle canzoni italiane più famose nel mondo e con il maggiore riscontro commerciale. La parola che apre il refrain, Volare, divenuta identificativa della canzone, è stata depositata alla SIAE come titolo alternativo della stessa. Nel blu dipinto di blu partecipa anche all'Eurovision Song Contest 1958 classificandosi al terzo posto.