ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Se il Touring fa guide contro l’estinzione: "Servono bussole per capire il mondo"

Di Brizzi, direttore della piattaforma editoriale del club fondato nel 1894 da velocipedisti meneghini: "Dagli abissi dell’Artico alle ferite dell’Alto Adige. Passando per le rotte di Ulisse e le Milano invisibili".

Ulisse che oggi s’imbarca per l’Odissea senz’altro passa in corso Italia 10: "Bel posto per darsi appuntamento", si sente dire da chi frequenta lo storico Punto Touring, con vasto assortimento di guide e libri per viaggiatori, dove incontriamo il nuovo direttore editoriale Ottavio Di Brizzi.

Da 130 anni il Tci, fondato nel 1894 da ferventi velocipedisti milanesi, è in movimento. Ci voleva ora "un libro in movimento"?

"Sì, “Mappe”. Una “rivistalibro“: un tema diverso ogni numero, un numero ogni tre mesi, diversi generi e linguaggi".

È andato a ruba il numero sui “Confini”.

"Fatti per essere aperti. Li apriamo anche nell’Oceano Artico, portando nel mistero della sua profondità (studiarlo fa capire meglio il Mediterraneo di Ulisse), fino a 5.567 metri: nell’abisso Molloy Hole".

Chi lo ha misurato?

"Gli italiani, all’avanguardia in questo lavoro: su richiesta della Norvegia, che con gli altri confinanti – Danimarca, Svezia, Finlandia, Islanda, Russia, Stati Uniti e Canada – fa parte del Consiglio Artico, per garantire alla regione uno sviluppo sostenibile (osservatore permanente: l’Italia)".

Bella storia. Bel putiferio invece solleverà “Prove tecniche di estinzione” di Mario Tozzi, ai primi di febbraio.

"Tra i nodi della collana Arcipelago, affronta la profondità della nostra relazione malata con l’ambiente. Il sottotitolo è: “Istruzioni per salvare il salvabile”. Il Touring non fa più solo guide tradizionali".

Bell’ardire, direttore, mettersi a pubblicare libri, con il crescente calo di lettori. Ma nelle complicate geografie del contemporaneo servono nuovi cammini del sapere. Pure “Sentieri sull’acqua”?

"Nella collana Andante: li disegna Sara Caputo, specializzata in storia marittima. Incrocia le rotte di Odisseo e le correnti tracciate dalle moderne tecnologie. Attraverso la cartografia spiega il dominio dell’Occidente sul pianeta, che ora la crisi migratoria mette in dubbio".

Carte per il futuro, dopo aver fatto la prima carta d’Italia. Ma è del tutto unita?

"Infatti Carlos Spottorno e Guillermo Abril con “La faglia”, collana Fuoricampo, s’insinuano in un Alto Adige disseminato di ferite non proprio rimarginate. Emblema di una pacificazione non scontata dell’Europa, dove s’annidano sentimenti e risentimenti".

Bella graphic novel. Per illustrare una geografia che è sentimento?

"Diciamo “calda”. L’ambizione della nuova piattaforma editoriale, in linea con lo spirito del Touring, è offrire nuove bussole per capire, ormai, il globo".

Sempre più piccolo.

"Sta in un cellulare, d’accordo. Perciò Franco Farinelli, con “Il paesaggio che ci riguarda”, collana Agorà, avverte come sia insufficiente ridurre a tavola l’immagine del mondo. Ricordando, tra l’altro, lo storico problema di difendere il paesaggio italico".

E per difendersi dal predatorio turismo mordi e fuggi?

"Le nuove mappe Tci indicheranno attività possibili per i turisti che vogliano fermarsi oltre il tempo di un selfie".

Anche a Milano?

"Intanto, abbiamo pubblicato la prima guida in inglese. E per le Olimpiadi 2026 ci sarà un pacchetto ad hoc. Dentro la geografia che affina i sensi e sviluppa l’immaginazione, vogliamo svelare le Milano invisibili, ma che ci sono".