ENRICO BERUSCHI
Cultura e Spettacoli

Servizio di leva. Tra ricordi e speranze

Beruschi Le mie osservazioni settimanali vanno a infrangersi qualche volta sugli scogli del politicamente corretto (si dice così quel pensiero unico...

Beruschi Le mie osservazioni settimanali vanno a infrangersi qualche volta sugli scogli del politicamente corretto (si dice così quel pensiero unico...

Beruschi Le mie osservazioni settimanali vanno a infrangersi qualche volta sugli scogli del politicamente corretto (si dice così quel pensiero unico...

BeruschiLe mie osservazioni settimanali vanno a infrangersi qualche volta sugli scogli del politicamente corretto (si dice così quel pensiero unico del branco?). Anche oggi vorrei ripensare a qualcosa di bello che è successo non solo a me, ma a tanti non più giovanissimi: il servizio di leva. Noi maschietti sapevamo che intorno ai 20 anni saremmo stati chiamati a servire la Patria e allora uno si chiedeva: come posso svolgere al meglio il mio dovere? Dedussi senza alcun dubbio, che fosse doveroso fare la domanda per essere ammesso al corso ufficiali. Mi chiama il maresciallo di zona, mi squadra poco convinto e mi fa osservare che sono solo ragioniere: ci rimango male, ma vado avanti. Il primo passo, la visita medica per l’idoneità fisica: il medico mi squadra, sono dentro il minimo richiesto per un solo centimetro (1,63 m), lui è perplesso, io scherzo, si innervosisce e mi manda avanti con il massimo dei voti. Poi viene la prova scritta a Torino: dei quiz attitudinali a base matematica e mi conquisto un altro massimo. Il giorno della partenza nevicava, ma la gioia del futuro mi fece andare a capo scoperto cantando canzoni patriottiche. A fine corso tornai dal maresciallo per le carte della nomina e la partenza per la sede di destinazione: mi presi il gusto di farlo stare sull’attenti, ormai ero un ufficiale, quindi di grado superiore. Piccoli ricordi e mi dispiace per i ragazzi di oggi: io spero che torni il servizio di leva, più corto certo, ma che possano assaporare la gioia del dovere e l’orgoglio di servire il proprio Paese. Stiamo sull’attenti.