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Cultura e Spettacoli

Sinfonia delle Alpi, passione e gioia: "Una metafora della forza umana"

Stasera all’Auditorium l’Orchestra Sinfonica propone la grandiosa composizione di Richard Strauss. Sul podio Alexander Soddy: "Lavoro sul genio tedesco da quando ero pianista, per me è naturale".

Stasera all’Auditorium l’Orchestra Sinfonica propone la grandiosa composizione di Richard Strauss. Sul podio Alexander Soddy: "Lavoro sul genio tedesco da quando ero pianista, per me è naturale".

Stasera all’Auditorium l’Orchestra Sinfonica propone la grandiosa composizione di Richard Strauss. Sul podio Alexander Soddy: "Lavoro sul genio tedesco da quando ero pianista, per me è naturale".

È un grandioso poema sinfonico dedicato alla montagna, una pagina di musica epocale che ancora oggi sconvolge l’ascoltatore e gli interpreti. All’Auditorium questa sera e domenica pomeriggio, l’Orchestra Sinfonica di Milano propone “Alpensifonie“ di Richard Strauss, la Sinfonia della Alpi, forse il più grandioso e compiuto affresco musicale della storia dedicato al paesaggio montano. L’evento è patrocinato dal Cai. Sul podio il maestro Alexander Soddy che, in questo mese, dirigerà “Die Walküre“ di Richard Wagner alla Scala (15, 20, 23 febbraio) alternandosi con la direttrice Simone Young.

Musicista geniale, direttore d’orchestra fra i più interessanti dell’ultimo decennio Soddy racconta: "Quando ero un pianista accompagnatore, ho lavorato molto sulla musica di Richard Wagner e di Richard Strauss. Per me il linguaggio di Strauss è qualcosa di assolutamente naturale. Mi piace addentrarmi tra le pieghe dei lavori per orchestra sinfonica. L’autore ha iniziato la sua carriera scrivendo poemi sinfonici, poi i lieder. Solo in seguito si è dedicato all’opera, innegabilmente queste due produzioni artistiche sono connesse". I primi abbozzi della Sinfonia delle Alpi risalgono al 1902; il compositore riprenderà a lavorare a quella che diventerà la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni nel 1911 dopo aver appreso la morte di Mahler. Ridotta a un unico movimento e terminata nel 1915, la sinfonia fu diretta in prima assoluta a Berlino dallo stesso Strauss. "Secondo me - continua Soddy - è una splendida metafora della forza umana nel coronamento degli obiettivi ed è molto bello da dirigere perché si sente forza, passione e gioia".

Soddy riassume poi i suoi autori prediletti: "Ho iniziato a cantare in un coro, mentre il mio training musicale si è svolto in Germania. Tra i compositori a cui sono più legato, ovviamente, ci sono quelli della tradizione corale: Palestrina, Wlliam Byrd, Bach e Brahms. Inoltre la musica inglese di Elgar e Benjamin Britten, tutti autori la cui sensibilità sento vicini alle mie origini, ai luoghi da cui provengo". Oggi alle 18.30 Quirino Principe terrà una conferenza nel Foyer dell’Auditorium intitolata “Verso la cima. Tra buio e luce“.