E' morto nella notte nella sua casa di Milano Piero Sugar, noto produttore ed editore discografico e marito di Caterina Caselli. Proprio la musica ha fatto incontrare e innamorare il produttore e l'ex "casco d'oro". "Nessuno mi può giudicare", grande successo di Caterina Caselli, è stato prodotto nel 1966 proprio dalla Sugar. Quello è stato uno dei primi colpacci di Piero Sugar, che era entrato nell'azienda di famiglia - il padre era Ladislao Sugar, fondatore di Messaggerie Musicali e fra le anime di Cgd - proprio negli anni Sessanta.
I due si erano conosciuti ancora ventenni: era stato Ladislao Sugar, padre di Piero, a notare la Caselli al Piper di Roma, nel 1965, e a farle incidere l'anno dopo la hit "Nessuno mi può giudicare". Nel giugno 1970 il matrimonio tra Piero a Caterina, l'anno dopo la nascita del figlio Filippo. Che attualmente è a capo proprio della Sugar Music.
Una coppia riservata, quella composta da Caterina Caselli e Piero Sugar. Una coppia nella quale - è paradossale in una società, e in un mondo come quello dello showbiz italiano, dove le figure maschili hanno spesso goduto di una luminosità maggiore - ad essere più sotto i riflettori è sempre stata la moglie, mentre il marito quasi era dietro le quinte. Eppure all'impegno, alla grinta, alle capacità e allo spirito di entrambi si deve la costruzione di un vero impero. Un impero che ha visto l'ingresso gruppo Sugar di Caterina Caselli una decina di anni dopo proprio "Nessuno mi può giudicare". A metà degli anni Settanta infatti conclusa l'attività di cantante, Caterina Caselli ha deciso di intraprendere al fianco del marito l'attività di imprenditrice discografica, entrando a far parte del management della casa discografica del gruppo Sugar, la Sugar Music. Caterina Caselli in versione talent scout e il marito Piero come vero editore e produttore hanno lanciato alcuni dei più famosi talenti musicali italiani degli ultimi decenni: Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, Gerardina Trovato, gli Avion Travel, i Gazosa, Elisa, i Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi.