MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Tom Borrow reinterpreta i maestri

Con un vivace e interessante programma musicale, il giovane pianista israeliano Tom Borrow debutta questa sera alla Società del Quartetto...

Tom Borrow di Tel Aviv, classe 2000 La svolta nel 2019 con l’Israel Philharmonic Orchestra

Tom Borrow di Tel Aviv, classe 2000 La svolta nel 2019 con l’Israel Philharmonic Orchestra

Con un vivace e interessante programma musicale, il giovane pianista israeliano Tom Borrow debutta questa sera alla Società del Quartetto di Milano, Sala Verdi Conservatorio, alle 20,30. Talentuoso e raffinato, Borrow propone “Suite dalla Partita per violino solo n. 3 in mi maggiore” di Bach trasposta al pianoforte da Rachmaninov, prosegue tra forme svincolate da rigide architetture come i “Preludi op. 16” di Skrjabin e chiude con la monumentale “Fantasia op. 17” di Schumann.

Nel cuore del programma accurate reinterpretazioni dei capolavori dei maestri – Schubert e Schumann, di nuovo Bach – avvicinati da inedite angolature da due loro colleghi tardo Romantici, Liszt e Busoni. Le trascrizioni di Liszt, come scrive Piero Rattalino, "rendono udibili a distanza melodie pensate per una dizione intensamente espressiva ma a fior di labbra". I “Lieder Ständchen e “Auf dem Wasser zu singen” di Schubert risplendono di nuova luce grazie all’estro virtuosistico del compositore ungherese, mentre “Frühlingsnacht e Widmung” di Schumann si arricchiscono di intensità espressiva. Busoni nella “Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore per violino“ trasporta alla tastiera la scrittura violinistica, ridisegnandone i connotati e improvvisando, cercando "di mantenere vivo il concetto lisztiano di perpetua riscoperta".

G.L.