Un patto per la lirica. Cultura alta e talenti

A Milano, importanti rappresentanti dell'opera italiana e coreana si incontrano per pianificare collaborazioni future e una performance congiunta nel 2025.

Un patto per la lirica. Cultura alta e talenti

Seo Hye-Yeon, direttrice del Centro Opera dell’Università di Seul, Claudio Orazi, direttore del Carlo Felice di Genova, Kab-gun Chung direttore del Daegu Opera House

Nell’anno del centenario della morte di Puccini e il 140º anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea e Italia, importanti rappresentanti del settore operistico italiano e coreano si sono incontrati a Milano nel “Korea-Italy Opera Vision Forum” per ripensare insieme il futuro della musica lirica attraverso un programma condiviso di scambio di talenti e collaborazioni tra teatri e professionalità. Tra gli impegni presi è prevista – già nel 2025 – una performance congiunta con giovani talenti.

All’evento figure chiave del settore operistico coreano e italiano, tra cui i rappresentanti di teatri e delle Accademie di fama mondiale come Seo Hye-yeon, direttrice del Centro Opera dell’Università Nazionale Seoul, Kab-gun Chung direttore del Daegu Opera House, Francesco Ommassini direttore musicale dell’Arena di Verona, Claudio Orazi direttore del Teatro Carlo Felice di Genova, Demetrio Colaci del dipartimento di canto del Conservatorio Verdi e Maria Gabriella D’Auria, direttore Teatro di Bologna.

L’incontro è stato organizzato dal ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo della Corea del Sud e dalla Fondazione Coreana per lo Sviluppo degli Scambi Culturali Internazionali e si inserisce nel progetto “2024-2025 Anno degli Scambi Culturali Coreano-Italiani”, che mira a esplorare modalità di cooperazione sostenibile tra i due Paesi anche in ambito artistico. Park Chang-sik, presidente della Fondazione, dichiara: "Ci auguriamo che questo forum diventi un’opportunità per costruire reti solide tra i principali attori dell’industria operistica di entrambi i Paesi".