Beruschi
Venerdì sono uscito con l’entusiasmo del ragazzo ventenne, meta il Teatro Lirico di Milano intitolato a Giorgio Gaber, per “Lo schiaccianoci” di Ciakovskij, splendida musica per uno splendido balletto, interpretato da il Balletto di Milano, con il quale ho avuto modo di collaborare diverse volte negli anni scorsi; invito graditissimo direttamente dal direttore della compagnia, Carlo Pesta, a cui mi lega una sincera amicizia ed ammirazione. Che cosa si può dire? A chi non è ancora capitato di andare al Lirico, si muova: rinnovato da qualche anno è veramente bello ed accogliente, all’altezza della sua fama, che dura da quasi 250 anni. La gioia di andare a teatro, bella gente (anche se molti non lasciano il cappotto al guardaroba, educata abitudine che si sta perdendo), il bar, le chiacchere e, soprattutto, uno spettacolo veramente bello ed entusiasmante.
Tornato in Piazza Diaz per ritirare la macchina, una folla di giovani, che attendevano le 23 per l’apertura di un noto locale, mi ha fatto tornare indietro di 50 anni; una ragazza mi ha chiesto una foto per il nonno: grazie e poi sono andato al posteggio. L’altro aspetto della serata: guidare in Milano e dintorni tra le 23 e le 24 in una sera normale, un po’ prefestiva: in mezzo a tanta gente per bene, esistono dei bamba, circolano come se fossero alle giostre su un autoscontro: benvenute le nuove punizioni per i pazzi scatenati e speriamo che si ravvedano dopo aver pagano la multa. Cari i miei 9 lettori, non mi rimane che porgervi i miei più affettuosi auguri per il Santo Natale e per il Nuovo Anno.