GIORGIA MESSA
Cultura e Spettacoli

Viaggio al termine dell’idea di uomo. Da “Mare fuori“ al nudo dell’anima

Massimiliano Caiazzo, il Carmine della serie, con l’artista Luca MR alla Miart di Brera in “The Reneissance Boys“

Viaggio al termine dell’idea di uomo. Da “Mare fuori“ al nudo dell’anima

Massimiliano Caiazzo e Luca MR

"Oggi ho paura di perdermi di nuovo, di tornare a censurarmi di nuovo…". L’attore Massimiliano Caiazzo si mette a nudo nella performance che inaugura, a Milano, “The Renaissance Boys“. Un progetto di Caiazzo e dell’artista italiano Luca MR. Un percorso, artistico ed esistenziale, alla riscoperta dell’essere umano, oltre gli stereotipi di genere e i modelli tossici imposti dalla società, per rispondere alla domanda: cosa vuol dire essere un giovane uomo oggi?

Tutto nasce dall’incontro di due ragazzi ben noti alle cronache culturali nazionali e internazionali. Caiazzo ha conquistato il grande pubblico con il ruolo di Carmine in “Mare Fuori“ ed è considerato uno dei nomi più promettenti del cinema italiano. Luca MR è pittore e scultore, dal carattere eclettico, vanta già collaborazioni con gallerie ed eventi di prestigio mondiale (dal Grand Palais di Parigi al Museum and University di Hong Kong). Due giovani talenti, dunque, lanciati in floride carriere ma anche, soprattutto, due ragazzi di particolare sensibilità che hanno avvertito il bisogno di interrogarsi, ritrovarsi e raccontarsi, attraverso diversi linguaggi artistici. Inizia così un viaggio quasi catartico, negli abissi del "mare di dentro", alla ricerca dell’essenza più autentica dell’uomo contemporaneo. Da qui il titolo: “The Renaissance Boys“. Dove per "Rinascimento" si intende apertura al nuovo, evoluzione, trasformazione; senza rifiutare il vecchio, che anzi viene accolto, messo in discussione e riletto alla luce di nuove consapevolezze. La performance artistica, inaugurata ieri alla Miart Gallery di Brera, unisce pittura, scultura e parole.

Luca MR espone le sue tele e i suoi busti ispirati alla figura di Massimiliano. Corpi nudi che rievocano una bellezza pura, ancestrale, macchiati da lunghe lacrime di colore. Tratto distintivo dell’artista: non ritrarre gli occhi: "Lo sguardo parla. Rivela molto di noi. Io vorrei che le mie opere, invece, conservassero un’aura di mistero intorno al soggetto rappresentato", spiega Luca. Il risultato è una sensualità sussurrata, mai sfacciata. Nel solco di questo racconto delicato si inseriscono i monologhi scritti e interpretati da Massimiliano. Un dialogo viscerale, provocatorio, con se stesso e con lo spettatore. Caiazzo offre una versione inedita di sé che rivela il suo lato più autentico. "Delicato diventa il mio tocco in contrasto col corpo in contrasto con chi mi è simile con chi è maschio maschio come mai ho saputo essere conservo la mia intimità il puro pensiero di essere me stesso simile a me soltanto". E ancora: "Dopo mille viaggi nel buio, galleggiante, vuoto mio di dentro mi ritroverò all’essenza… Impavido. Libero. Tremendo. Giovane".

Così dal nudo dei corpi si passa al nudo dell’anima. L’obiettivo: delineare in maniera netta la distanza tra ciò che dell’uomo è stereotipato, che lo soffoca e lo censura, da ciò che è vero e organico che, al contrario, lo porta ad aprirsi all’altro e a se stesso. Dopo Milano, “The Renaissance Boys” arriverà a Roma e a Napoli, a novembre, per poi volare a New York nel 2025.