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Assegno unico 2023, pagamenti gennaio in ritardo: cosa è successo e come verificare

Non tutti i percettori hanno ricevuto l'assegno nelle date previste dal calendario Inps

Assegno unico

I pagamenti dell'assegno unico universale per gennaio 2023 sono partiti dal 15 del mese, come da calendario Inps, e proseguiti nei giorni successivi. Ma non per tutti. Sono infatti stati segnalati casi di mancata erogazione del sussidio nei termini previsti con diversi beneficiari che attendono ancora il contributo. C'è chi ha pensato di avere perso i requisiti per ricevere l'assegno unico nel 2023 ma si tratterebbe di problemi di natura tecnico-informatica, come spesso avviene con l'aggiornamento dei sistemi da un all'altro, in via di risoluzione. Le spettanze dovrebbero dunque arrivare sul contro corrente bancario o sugli altri canali di pagamento a stretto giro.  Quali? 

  • carta di credito o di debito
  • libretto di risparmio
  • conto corrente postale
  • carta Reddito di Cittadinanza
  • contanti allo sportello postale
  • accredito su uno strumento di riscossione dotato di codice International Bank

Per chi volesse verificare la situazione Inps, l'ente pensionistico che eroga l'assegno, mette a disposizione, tra le altre, le seguenti modalità di contatto telefonico: numero  gratuito 803164 da telefono fisso o 06 164164 da telefono cellulare. Per chi è iscritto al sito dell'Inps è consigliabile consultare il profilo personale. 

Vecchie e nuove domande

Chi ha già presentato la domanda per l'assegno unico nel 2022 e fino al febbraio 2023, se non sono intercorse variazioni (reddituali, numero di figli etc) non dovrà presentare una nuova domanda. Potranno invece presentare domanda coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno Unico e quanti avevano prima del 28 febbraio 2023 trasmesso una istanza che non è stata accolta o non è più attiva.

Le variazioni

Eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di assegno unico trasmessa a Inps prima del 28 febbraio 2023 (a titolo d’esempio: nascita di figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni iban, maggiore età dei figli …) dovranno essere comunicate dai richiedenti, integrando tempestivamente la domanda già trasmessa", aggiunge la comunicazione dell'Inps. Quindi chi deve effettuare variazioni lo potrà fare senza inoltrare nuova domanda ma modificando i dati già inseriti.

Come fare domanda

  • Portale web dell'Inps, previo accreditamento con SPID, CIE, CNS
  • Contact Center Integrato dell'Inps
  • Caf e patronati
  • App mobile INPS

Gli importi

Si va da un minimo di 50 euro per figlio (anche senza Isee) fino a un massimo di 250 (con maggiorazioni in caso di disabilità) per chi ha reddito zero. E' possibile accedere al simulatore Inps che non richiede autenticazione dell'utente e i dati inseriti sono anonimi. Il calcolo fornito è puramente indicativo, l'importo effettivo dell'assegno sarà calcolato solo a seguito della istruttoria della domanda avanzata dall'utente.