MARIANNA VAZZANA
Economia

Assolombarda, Spada: infrastrutture, lavoro e collegamenti. Così si vince l’astensione

Il presidente degli imprenditori e le sfide che attendono la Giunta. "Risposte concrete per dare slancio a un’area che produce il 23% del Pil"

Alessandro Spada

Alessandro Spada guida dal 2020 Assolombarda, l’associazione che riunisce 7mila imprese con oltre 400mila dipendenti, fra le province di Milano, Lodi, Pavia, Monza e Brianza. Tre anni difficili, segnati dalla pandemia, dalle oscillazioni dei prezzi energetici e delle materie prime e dall’inflazione. Anche dalle politiche della Regione dipende una parte significativa del futuro delle aziende che rappresenta.

Presidente, si aspettava un risultato elettorale così netto alle regionali?

"Il risultato è molto simile a quello dello scorso settembre in Lombardia. Il dato sorprendente è l’astensionismo. Alla nuova Giunta e al Consiglio regionale il compito di mettere a terra azioni concrete per dare slancio a un’area che produce il 23% del Pil nazionale, grazie anche al lavoro delle imprese".

Cosa fare perché le imprese lombarde tornino a essere all’avanguardia?

"Le nostre imprese sono già avanguardia ma è necessario promuovere sempre di più il territorio come luogo di innovazione della vocazione produttiva manifatturiera e traino del Paese. Serve un piano di sviluppo per rendere quest’area centro di ricerca e attrattività per imprese, start up e talenti. Sentiamo la responsabilità di essere motore del Paese ma la politica aiuti le aziende a far crescere il territorio più produttivo d’Italia. Chiediamo per questo misure che vadano davvero a vantaggio della competitività - dall’energia all’innovazione, dal lavoro alle infrastrutture - anche considerando che le stime indicano una crescita inferiore rispetto al passato: +0,6% contro il +4,3% dell’economia lombarda nel 2022. Se rallentano Milano e la Lombardia, rallenta tutta l’Italia".

Come la Regione può infondere fiducia ai giovani in un periodo così incerto?

"Attraverso il lavoro. Oggi esiste una forte distanza tra domanda e offerta, un problema che riguarda il 45,6% delle assunzioni. Bisogna investire su formazione continua, sul rafforzamento dell’occupabilità mediante politiche attive e sugli Its Academy, ispirandosi al modello tedesco".

Qual è l’opera infrastrutturale che dovrebbe essere prioritaria per la Regione?

"È l’insieme delle opere infrastrutturali a essere strategico, solo in questo modo si riescono a dare risposte concrete ai bisogni di cittadini e imprese. Penso alla Pedemontana, alla nuova Vigevano-Malpensa e ai prolungamenti delle linee metropolitane fino a Monza. E ancora, al progetto della Rail Transit Cologno Nord-Vimercate così come al rafforzamento del trasporto pubblico".

La collaborazione pubblico-privato sarà fondamentale nei prossimi 5 anni anche per le Olimpiadi?

"Il modello pubblico-privato è sempre risultato vincente in Lombardia. In questa direzione, la priorità in vista delle Olimpiadi è il rispetto dei cronoprogrammi sul fronte dei bandi di gara e sulla realizzazione delle infrastrutture. Non possiamo mancare un appuntamento che farà da volano all’intero territorio, che peraltro ci permetterà di promuovere lo sviluppo turistico delle località montane della Lombardia".

Rincari energetici pesano sulle imprese. Come supportarle?

"Oggi stiamo assistendo a una contrazione progressiva delle quotazioni dei prezzi dell’energia, ma la crisi pesa ancora sulle nostre aziende. Serve tutelare il sistema industriale attraverso una politica volta ad aumentare la sicurezza energetica. Rispetto ai temi di competenza regionale, occorre promuovere politiche per l’efficientamento dei consumi energetici e puntare alla diffusione di impianti rinnovabili sia con lo sviluppo delle comunità energetiche sia con procedure semplici e veloci per l’autorizzazione di questi impianti. In prospettiva, resta molto importante anche lo sviluppo dell’idrogeno".

In futuro nasceranno sempre più poli attrattivi che uniscono imprese, università e centri di ricerca, sul modello di Mind?

"È il nostro auspicio per rendere il territorio ancora più attrattivo. Abbiamo bisogno di sviluppare partnership strategiche tra aziende, università e centri di ricerca per continuare a rafforzare il nostro ruolo di leadership per lo sviluppo della competitività del Paese".