Lodi, 1 novembre 2019 - Dopo il confronto di mercoledì a Roma tra i sindacati Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs e i rappresentanti del Gruppo Auchan e di Conad, per capire il destino dell’azienda venduta dalla famiglia Mulliez alla società Bdc Italia, il clima è sempre più teso. Al Ministero è stato presentato un piano che prevede 3.105 esuberi a cui saranno offerte «soluzioni occupazionali diverse». Nel Lodigiano questa “partita“ coinvolge circa 400 lavoratori tra coloro che lavorano nei punti vendita e chi invece si occupa di appalti e attività accessorie legate a Conad o a Auchan. Ad oggi però, è ancora impossibile dire quanti di loro potrebbero perdere il lavoro. Mercoledì ci sono state manifestazioni in tutta Italia, con un presidio anche a San Rocco al Porto.
«In Italia – riferisce Ivan Cattaneo di Filcams Cgil a nome di tutte le sigle – sono 109 negozi da trasferire a Conad tra ottobre 2019 e marzo 2020. Solo altri 45 negozi verranno acquisiti dei quali 19 Iper e 2 Superstore. In questi punti vendita lavorano 3.989 dipendenti. Nei restanti 24 negozi lavorano 715 dipendenti. I 154 punti vendita elencati rappresentano il 56% della rete del gruppo Auchan, occupano il 66% degli addetti e sviluppano il 66% dei ricavi complessivi. Gli esuberi, 6.197, sono ridotti a 3.105 a seguito di operazioni di trasferimento di punti vendita ad ulteriori attività non meglio specificate. Su 1.222 lavoratori della logistica solo 560 hanno prospettive occupazionali. Tutta questa riorganizzazione si concluderà entro l’anno prossimo».
Cattaneo evidenzia che «se nel Cremonese i problemi saranno ridotti, perché ci sono solo una ventina di persone coinvolte all’Ipersimply, cui però l’azienda ha già dato rassicurazioni e nel pavese si parla di poche unità, dipendenti di piccoli negozi Sma, il problema grosso potrebbe riguardare il Lodigiano». Gli esuberi sarebbero scaturiti dalla maggior incidenza del costo del lavoro sui ricavi e oggi i sindacati lamentano lo scarso apporto in termini di investimenti previsti da Conad, così come l’inadeguato contributo che il sistema Conad sarebbe disposto a dare per consentire la continuità occupazionale del personale a rischio». La sottosegretaria Alessandra Todde presente all’incontro a Roma ha proposto di fare una prima verifica con l’impresa per avere chiarimenti sul piano e i numeri presentati. «C’è forte preoccupazione perché oltre a non sapere quali altri negozi passeranno a Conad c’è la certezza della riduzione delle superfici che per Auchan potrebbe attestarsi intorno al 40% dell’attuale struttura di San Rocco di 11mila metri quadrati. Resta aperta anche l’incertezza sul destino dell’ Ipersimply di Codogno» conclude il sindacalista.