
In Lombardia ci sono 6.400 imprenditori dolciari
Milano – In Lombardia lavorano 6.400 imprenditori dolciari e della pasticceria, di cui 4.500 sono artigiani, quasi il 70% del totale. Pasticceri, gelatai, maestri cioccolatieri e poi produttori di biscotti e altri operatori del settore. Per loro e di conseguenza per i loro clienti è però una Pasqua un poco più amara, anzi salata di quanto previsto e in qualche modo sperato. È colpa dell’aumento dei costi delle materie prime, dell’impennata delle bollette dell’energia e anche dei dazi. Dei 6.400 imprenditori del settore lombardi, 3.750 lavorano nel settore dolciario: 2.675 sono piccoli artigiani, cioè il 71%. Gli altri 2.650 sono pasticceri, 1.765 artigiani.
Sondrio, con 103 artigiani del dolce e della pasticceria su 115 imprenditori totali del comparto, è la prima provincia del dolce e della pasticceria artigianale d’Italia in assoluto. Bergamo è la seconda provincia lombarda, al 26esimo posto nazionale, seguita da Mantova, medaglia di bronzo regionale e trentunesima nel rank tricolore. Seguono poi le province di Brescia, quarta lombarda e 31esima italiana; Como, Lecco; Lodi; Varese; Pavia. Cremona, nonostante il torrone, è solo la decima, cioè terzultima in Lombardia, e la 77esima in Italia, per quanto riguarda la percentuale di prodotti dolciari artigianali rispetto a quelli industriali. Quindi Monza e Brianza, penultima in Lombardia e al 91esimo posto nazionale. Infine Milano, maglia nera lombarda e fanalino di coda nazionale al 98esimo posto italiano, con meno del 60% di artigiani del dolce rispetto a tutti i produttori: 1.276 artigiani su 2.164 produttori totali.
Significa che all’ombra della Madonnina del Duomo i mastri pasticceri e i maitre chocolatier che preparano ancora in maniera artigianale uova di Pasqua, colombe, come panettoni e pandori, stanno pian piano diventando la minoranza.

“Questi dati ci parlano di radicamento, competenze, cultura della qualità del prodotto – spiega Ilaria Bonacina, presidente di Confartigianato Imprese Lecco –. Siamo parte di quel made in Italy che tutto il mondo conosce e apprezza e che le nostre imprese contribuiscono a valorizzare con il loro saper fare e la capacità di essere protagoniste della tradizione dolciaria, in cui l’aggettivo “artigianale“ è sempre e comunque sinonimo di eccellenza”. Nella produzione dei dolci di pasticceria si registrano tuttavia tensioni sui prezzi delle materie prime, in particolare per burro e cacao. Solo il costo nel cacao nei primi tre mesi di quest’anno è salito del 65%: è per questo le uova di Pasqua rispetto al passato sono molto più care. Nella preparazione dei prodotti da forno pesa inoltre il rincaro del costo dell’energia elettrica e del gas, salito del 10%.