REDAZIONE ECONOMIA

Elettrodomestici tra crisi e attesa. Beko, Candy ed Electrolux: due settimane per la verità

A Biandronno incontro per gli 800 in bilico, a Brugherio il piano e i tagli. A Solaro meno solidarietà

Il sito produttivo di Electrolux a Solaro nel Milanese I turni sono rimasti di 8 ore Ma incombono 80 esuberi

Il sito produttivo di Electrolux a Solaro nel Milanese I turni sono rimasti di 8 ore Ma incombono 80 esuberi

Beko è il più grande polo produttivo di elettrodomestici d’Italia, a Cassinetta di Biandronno, e rischia di perdere 800 lavoratori e 600 di indotto. Il secondo, la Candy a Brugherio, è un sito storico, ormai ridotto ad appena 270 operai, con un futuro tutto da scrivere che non promette grandi investimenti da parte dei proprietari cinesi di Haier, l’altro è il polo delle lavastoviglie di Solaro, della svedese Elextrolux, dove il taglio di due ore del turno previsto a gennaio è rimandato per l’aumento della domanda, ma dove gli 80 esuberi annunciati ancora non hanno trovato una conferma ufficiale. In tutte le aziende sono in programma nelle prossime settimane incontri, a livello locale e nazionale, in vista di piani e trattative.

Paura per i 2.200 di Cassinetta

Non è stato un Natale sereno per i 2200 lavoratori della Beko di Cassinetta. Lo stabilimento del Varesotto, il più grande sito di produzione di elettrodomestici in Italia, ha un futuro ancora incerto. Il piano annunciato negli scorsi mesi dalla multinazionale turca (e poi confermato nell’ultimo incontro al Mimit) prevede a partire dal 2026 541 esuberi nella fabbrica del freddo e un numero di tagli non ben precisato tra gli impiegati, per un totale di circa 800 lavoratori. Ma è tutta la fabbrica a tremare: un ridimensionamento della parte refrigerazione rischierebbe di coinvolgere a catena anche l’area cooking. Trema anche l’indotto: un’eventuale chiusura di Cassinetta toccherebbe direttamente e indirettamente circa 6000 addetti. Un’eventualità contro cui prosegue il fronte unito da parte di operai, sindacati e istituzioni. Novità sono attese dal prossimo incontro al Ministero, non ancora convocato: dovrebbe tenersi nella seconda metà di gennaio. L.C.

L’impianto di Solaro

Alla Electrolux di Solaro il rientro a pieno regime dopo le festività di fine anno ha portato una piccola nota positiva con un primo aumento di volumi per le lavastoviglie, che si è concretizzato in un ciclo lavoratotivo a 8 ore per tutti i dipendenti, smentendo le previsioni che davano per certo un inizio di 2025 a 6 ore. Al momento quindi non è ancora stato introdotto il contratto di solidarietà a 6 ore lavorate. Però è già operativo il passaggio dai turni alla «giornata», con orario 8-17 per tre linee di montaggio su 4. Una scelta aziendale che è stata contestata fino all’ultimo dai lavoratori, per i disagi che la modifica comporta nell’organizzazione familiare. Restano su due turni (6-14, 14-22) una linea di produzione e il reparto tecnologico. Al momento non sono ancora stati messi in calendario incontri tra azienda e sindacati per un aggiornamento sulla situazione e affrontare l’immediato futuro, sul quale pesano 80 esuberi non ancora ufficializzati.  Ga.Bass.

Il futuro di Brugherio

Il futuro del sito di Brugherio è legato a una data: 20 gennaio, giorno in cui Candy, iconico marchio brianzolo degli elettrodomestici, oggi dei cinesi di Haier, chiarirà il contenuto del piano industriale, dopo l’ultima sforbiciata al personale. Uscite volontarie protette da accordo sindacale per 83 impiegati (su 900 totali) e 30 operai (su 270). Per la prima volta i tagli hanno riguardato gli uffici e non solo le linee. Adesso, però, è l’ora della verità. «Siamo preoccupati per l’andamento del settore e anche per Candy – dice Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom-Cgil Brianza –. L’arrivo della nuova proprietà nel 2018 al posto della famiglia Fumagalli non si è mai tradotto in un rilancio dello stabilimento, dove si producono lavatrici. Dal tavolo vogliamo uscire con delle certezze. Dobbiamo capire, una volta per tutte, le reali prospettive dell’azienda in Italia». Bar.Cal.