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La Bialetti ora parla cinese: la storica azienda dell’Omino con i baffi acquistata da Nou Capital

Firmato il contratto di compravendita per l’acquisto del 78,567% delle azioni di Bialetti. Una storia italiana nata nel 1919 a Crusinallo, piccola frazione di Omegna

La lussemburghese Nuo Capital, guidata da Stephen Cheng, acquisisce Bialetti e punta al delisting dalla Borsa di Milano

La lussemburghese Nuo Capital, guidata da Stephen Cheng, acquisisce Bialetti e punta al delisting dalla Borsa di Milano

Milano, 16 aprile 2025 - La Bialetti diventa cinese. La moka per antonomasia, quella dell’Omino con i Baffi, praticamente entrata in tutte le case degli italiani è stata acquistata da Nuo Capita con un investimento di oltre 47 milioni.

Il comunicato

La lussemburghese Nuo Capital, che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng, ha sottoscritto due contratti di compravendita per l'acquisto complessivamente del 78,56% del capitale di Bialetti. È quanto si legge in una nota, secondo cui a seguito del closing sarà promossa un'Opa obbligatoria sulle restanti azioni. Dopo la chiusura dell'Oip, l'acquirente intende perseguire il delisting delle azioni Bialetti da Euronext Milan.

Il valore implicito dell'acquisto delle partecipazioni in Bialetti risultato non inferiore a 42.634.000 euro conseguentemente il corrispettivo dell'Opa sarebbe non inferiore a 0,467 euro per azione. Anche dopo il closing, il Gruppo beneficerà dell'apporto manageriale di Egidio Cozzi in qualità di amministratore delegato in continuità con la precedente gestione.

Morto Renato Bialetti, papà della Moka
L'Omino con i Baffi, simbolo della Moka Bialetti

Tommaso Paoli, ceo di Nuo

"Bialetti rappresenta una sfida significativa e bellissima per noi, ponendoci di fronte a nuovi obiettivi di crescita per un marchio storico della cultura e della tradizione italiana". Così Tommaso Paoli, ceo di Nuo, circa l'accordo per l'acquisto di Bialetti. "Siamo nati a Milano - aggiunge - e dal 2016 abbiamo investito oltre 400 milioni di euro di capitali privati nel made in Italy, in aziende che oggi possono contare su nuovi modelli organizzativi e gestionali, sempre più aperte ai mercati internazionali, mantenendo indipendenza e identità proprie. Siamo entusiasti di mettere al servizio di uno dei brand più significativi del nostro Paese le risorse e le competenze necessarie per una nuova fase di sviluppo di Bialetti e del nostro territorio".

Francesco Ranzoni, presidente cda Bialetti

"Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa. Bialetti oggi  una realtà internazionale con un grande potenziale". Lo afferma Francesco Ranzoni, presidente del Consiglio di amministrazione di Bialetti Industrie, commentando l'acquisto del marchio da parte di Nuo Capital. E ha aggiunto: "In questi anni abbiamo attraversato momenti storici complessi, ma con passione, dedizione e spirito di squadra siamo sempre riusciti a guardare avanti e a far crescere l'azienda. L'ingresso di Nuo rappresenta ora una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri".

L’operazione finanziaria

La società asiatica ha ha perfezionato la sottoscrizione di un contratto di compravendita con Bialetti Investimenti eBialetti Holding - entrambe interamente detenute da Francesco Ranzoni - per l'acquisto della totalità delle azioni Bialetti dalle stesse detenute, pari a 91.324.398 azioni ordinarie di Bialetti, rappresentative del 59,002% del relativo capitale sociale, per un corrispettivo complessivo di 47.334.000 euro, del quale una porzione pari complessivamente a 18 milioni sarà finanziata dalle Società FR all'acquirente tramite differimento del relativo pagamento in forza di apposito accordo che sarà sottoscritto tra le medesime parti alla data di esecuzione della relativa compravendita; un contratto di compravendita con Sculptor Ristretto Investment, per l'acquisto della totalità delle azioni Bialetti dalla stessa detenute, pari a 30.283.587 azioni ordinarie di Bialetti, rappresentative di circa il 19,565% del relativo capitale sociale, per un corrispettivo complessivo di 5.731.000 euro.

I conti del 2024

Nel 2024 il gruppo Bialetti ha registrato ricavi consolidati pari a 149,5 milioni, rispetto ai 141,2 del 2023, con una perdita di 1,1 milioni rispetto ai 2,2 milioni dell'anno precedente. Il margine operativo lordo normalizzato è positivo per 23,1 milioni rispetto ai 19,2 del 2023 e l'indebitamento  finanziario netto normalizzato è pari a 81,9 milioni rispetto ai 78,9 milioni del 31 dicembre 2023. "L'andamento di tali indicatori di performance attesta laresilienza del gruppo all'interno di un contesto macroeconomico molto complesso e volatile", afferma in una nota la società.

La storia

Ecco la storia di un successo industriale come sintetizza il sito della Bialetti

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La tradizionale Moka Bialetti

1919

  • A Crusinallo, piccola frazione di Omegna (Verbania), Alfonso Bialetti apre un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio. In breve l’azienda cresce e si trasforma nella Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia: un atelier per lo studio, la progettazione e la realizzazione di prodotti finiti, pronti per il mercato.

1933

  • Il genio di Alfonso Bialetti dà vita alla Moka Express: rivoluzionerà il modo di preparare il caffè a casa, accompagnando il risveglio di generazioni di italiani e facendo dell’azienda, grazie anche all’ambizione del figlio Renato, uno dei principali produttori italiani. Il nome? Deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè.

1958

  • La notorietà del marchio Bialetti si consolida. Merito anche degli investimenti pubblicitari nella trasmissione tv Carosello e della comunicazione incentrata sull’immagine dell’Omino con i baffi. Nato dalla matita di Paul Campani, diviene il simbolo dell’Azienda e tutt’oggi è presente sul marchio del Gruppo Bialetti Industrie e applicato sui prodotti del brand Bialetti. Lo slogan «Eh sì sì sì... sembra facile (fare un buon caffè)!» diventa un tormentone.

1993

  • Vocazione alla qualità e costante spinta innovativa: diverse nella storia, Bialetti e Rondine sono accomunate da questi due elementi. È questo a spingere l’attuale Presidente, Francesco Ranzoni, ad acquistare (da Faema) una partecipazione rappresentativa dell’intero capitale sociale della Alfonso Bialetti & C. Cinque anni più tardi, Rondine e Alfonso Bialetti & C. si uniscono.

2006

  • Portare la qualità, lo stile e il design dell’offerta Bialetti direttamente a contatto con i clienti: è questo lo spirito che sta alla base del progetto Bialetti Store, con l’apertura dei primi negozi al dettaglio monomarca in Italia.

2007

  • Il 27 luglio Bialetti Industrie diventa una società quotata sul mercato telematico azionario della Borsa Italiana.

2010

  • Bialetti abbraccia la sfida delle macchine espresso. Con le capsule I Caffè d’Italia parte un viaggio sensoriale attraverso le eccellenze del caffè espresso all’italiana, esaltando le differenze di abitudini e di gusto da Nord a Sud.

2014

La classica Moka anche sulla piastra elettrica, sui piani in vetroceramica e a induzione. Merito dell’incontro tra materiali: l’alluminio del coperchio e del raccoglitore si unisce all’acciaio inossidabile della caldaia e dell’imbuto. Un mix vincente!

2021

  • Nasce Perfetto Moka, il caffè Bialetti per chi ama la Moka. La macinatura è studiata e calibrata per la preparazione in Moka. Come brand ambassador viene scelto l’attore Luca Argentero. Pochi mesi dopo, ad aprile 2022, Perfetto Moka Bialetti è Eletto Prodotto dell’Anno.