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Black Friday, esplode il pagamento “buy now pay later”: come funziona e il pericolo microdebiti

Dilaga tra i giovani la nuova modalità di pagamento che permette di acquistare tutto a rate. Molti però non hanno le competenze per utilizzare lo strumento e si rischia di essere travolti dai debiti

Il lato oscuro degli acquisiti a rate: il rischio microdebiti

Il lato oscuro degli acquisiti a rate: il rischio microdebiti

Milano, 21 novembre 2023 - Sta conquistando sempre più mercato soprattutto tra i più giovani, con gli under 40 che rappresentano il 59% degli utilizzatori. Ma rischia di trasformarsi in un problema in un Paese come il nostro che, stando ai dati Eurydice, è al 25° posto su 26 in Europa per ore dedicate alle materie economiche nelle scuole secondarie.

Sono i servizi buy now, pay later (compri subito, paghi poi) che permettono di rateizzare con un click o poco più quasi qualsiasi acquisto. E di fare debito senza neanche accorgersene, a differenza di quanto accadeva in passato quando si passava esclusivamente per procedure non immediate.

Con il Black Friday alle porte ci si aspetta una nuova impennata nell’utilizzo di questi strumenti, soprattutto da parte dei giovanissimi. Negli ultimi due anni il buy now pay later ha infatti registrato tassi di crescita impressionanti: +35% nel 2021 e +47% nel 2022. Di fatto un incremento del 98,5% nel biennio. E, secondo il report di Statistica che approfondisce questo nuovo fenomeno a livello nazionale, il 59% degli utilizzatori italiani appartiene alle generazioni Z (22%) o dei Millennials (37%).

“I nuovi strumenti di pagamento sono un’opportunità in più e non vanno assolutamente demonizzati. Il problema è che la stragrande maggioranza dei più giovani avrebbe bisogno di più competenze per utilizzarli, perché il rischio di trovarsi travolti dai microdebiti è reale, soprattutto se consideriamo che gli stipendi dei ragazzi italiani sono bassi e inadeguati, come ha recentemente ricordati il Commissario UE al Lavoro Nicolas Schmit” commenta Tomaso Greco, fondatore del movimento di proposta Adesso! D’altra parte, “sono troppo pochi le ragazze e i ragazzi che alle scuole superiori studiano Economia e Diritto. Così facendo non hanno strumenti fondamentali per essere cittadini liberi. La proposta di Adesso! è di introdurre Economia e Diritto come materie curricolari in tutte le scuole superiori, a partire dai bienni”.

Una proposta sostenuta dagli stessi giovani. Secondo il sondaggio realizzato da Adesso!, che ha condotto l’indagine coinvolgendo gli oltre 30mila aderenti alla pagina Instagram del gruppo, l’87% degli under 40 chiede che Economia e Diritto diventino materie di insegnamento obbligatorie in tutte le scuole secondarie, a prescindere da percorsi e indirizzi.

Oltre a colmare un gap rispetto agli altri Paesi europei, “significherebbe investire in modo deciso sull’istruzione pubblica” dice Greco. “Se solo i ragazzi che frequentano le scuole private possono studiare diritto ed economica sui banchi di scuola si crea un gap che non è sano e che non è giusto. Anche perché in Italia la scuola pubblica aveva avviato una sperimentazione nel 1992 che prevedeva proprio diritto ed economia. Se era utile allora, oggi è necessaria. Per tutti”.

Il riferimento è alla sperimentazione Brocca, avviata nel 1992 e conclusa nel 2010, che prevedeva diritto ed economia come materie curricolari, sia pure declinate con modalità differenti rispetto alle diverse tipologie di istruzione secondaria superiore (liceale, tecnica e professionale).