Milano, 16 gennaio 2025 – La scelta va in controtendenza rispetto a quella di altre multinazionali che lasciano l’Italia per trasferire la produzione in Paesi dove il lavoro costa meno. Il piano industriale 2025/2027 del Gruppo Bolton, colosso del settore alimentare e dei beni di largo consumo con sede a Milano, controllato dalla Factor Holding Srl della famiglia Nissim e con oltre 10.500 dipendenti nel mondo, punta sulla Lombardia e in particolare su Cermenate, nel Comasco, dove sorge il più grande centro produttivo europeo di tonno in scatola con i marchi Rio Mare e Insalatissime. Investimenti che, secondo il progetto presentato ai sindacati, si traducono in un centinaio di posti di lavoro in più nei prossimi mesi: 60 a tempo indeterminato e gli altri con contratti stagionali per far fronte ai picchi di produzione. Nei progetti della multinazionale italiana la decisione di sviluppare a Cermenate le produzioni del formato 80 grammi del tonno in scatola, investendo in Lombardia nonostante la presenza di fabbriche in Spagna e Marocco (oltre ai siti produttivi in Sudamerica e Oceania) dove il costo del lavoro è inferiore.
Per soddisfare le quantità aggiuntive destinate a Cermenate, quindi, verrà attivato il turno notturno con un incremento negli organici che si traduce in assunzioni. “Si tratta di un accordo importante – evidenzia il segretario generale Uila Lombardia Alberto Donferri – perché accompagna e sostiene la decisione aziendale di investire nello sviluppo delle produzioni in Italia con un aumento dell’occupazione stabile e di qualità. Nel corso del 2025 l’occupazione crescerà di oltre 60 unità a tempo indeterminato a cui si aggiungerà un incremento di 30 persone dei contratti stagionali che supereranno le 100 unità”. Nel piano presentato ai lavoratori in assemblea, inoltre, “sono stati introdotti meccanismi di sostituzione delle eventuali uscite per pensionamento, ma soprattutto sono state definite delle condizioni economiche superiori al Ccnl per i turni di notte, oltre che alcune esenzioni legate a età ed esigenze di cura”.
Una decisione frutto anche dei risultati positivi per il settore alimentare, nel quadro di un’economia lombarda che viaggia fra luci e ombre, segnata da delocalizzazioni, crisi aziendali e fuga all’estero di realtà produttive. La storia del Gruppo Bolton affonda le radici nel 1949, quando a Milano Joseph Nissim fondò Exportex per distribuire i marchi anglo-americani in Europa, divenendo poi produttore diretto. Con il lancio di Rio Mare, nel 1967, lo stabilimento di Cermenate è diventato il sito di produzione di tonno in scatola più grande in Europa. Nel portafoglio, con il tempo, si sono aggiunti una sessantina di altri marchi, tra cui Borotalco e Wc Net, la presenza in oltre 150 Paesi e un fatturato che nel 2023 ha raggiunto quota 3,2 miliardi di euro.