BARBARA CALDEROLA
Economia

Dalle lavatrici all’hub della logistica: Haier, c’è un piano per la Candy. Ma se ne vanno cinquanta operai

La multinazionale cinese promette fino a 9 milioni su Brugherio. I sindacati: vigilare sull’attuazione

La produzione di lavatrici

La produzione di lavatrici

Brugherio (Monza) – Finita per sempre la produzione di lavatrici nello storico stabilimento Candy di Brugherio, la proprietà cinese del gruppo fondato dalla famiglia Fumagalli, immagina un nuovo futuro per lo stabilimento che smetterà di assemblare elettrodomestici dal prossimo 30 giugno. Al posto dello spettacolare volteggio delle scocche bianche sul tetto del capannone capace di sfornare novanta pezzi all’ora, Haier Europe punta a una riconversione “per garantire un’importante continuità occupazionale e preservare il ruolo del sito e dell’Italia nelle operazioni europee e globali”.

Brugherio, nei piani della multinazionale, diventerà il Service Hub, il centro strategico dedicato ai ricambi, che servirà i mercati continentali in cui l’azienda opera. Il progetto prevede il consolidamento delle attività logistiche, tra cui la ricezione, lo stoccaggio, il confezionamento e la spedizione. Qui verranno prodotti e preparati i kit per il ricondizionamento e la rilavorazione di elettrodomestici. Dove si costruivano le lavabiancheria troveranno spazio 50mila posti pallet, distribuiti su un’area di 44mila metri quadrati. L’investimento presentato ieri ai sindacati, dopo l’annuncio della fine della produzione scattato dieci giorni fa, oscilla tra i 6 e i 9 milioni di euro.

Non è però ancora chiaro da cosa dipenda il range. Scende, comunque, il saldo dell’occupazione: qui l’azienda pensa di impiegare 110 persone delle 160 attualmente presenti nel sito produttivo, quelle rimaste dopo una ulteriore recente cura dimagranti. Per chi non troverà posto nella nuova attività, circa 50 persone, sono previsti ancora come in passato “incentivi all’esodo, accesso ai regimi pensionistici, percorsi di riqualificazione e progetti dedicati alla ricollocazione esterna”. Uscite sono programmate anche nell’area amministrativa, nell’ordine di 64 unità. Resteranno a Brugherio il centro direzionale europeo – con gli uffici di Vimercate – il Milan Experience Design Center, e i laboratori di ricerca e sviluppo dedicati alla connettività e all’Internet of Things, a supporto di tutte le linee di prodotto, per un totale di circa 900 persone.

A motivare lo stop allo storico sito italiano, “l’ultimo triennio che ha registrato una significativa contrazione della domanda accompagnata da una progressiva erosione dei margini. Una situazione che è stata ulteriormente aggravata dalle tensioni geopolitiche e dalle pressioni inflazionistiche, che hanno inciso negativamente sulla fiducia dei consumatori”. L’annuncio della mancata chiusura del sito ha comunque rassicurato i sindacati, che però intendono “monitorare con attenzione il progetto per capire se gli annunci saranno seguiti da risultati concreti per operai e impiegati e se sarà garantita la continuità lavorativa”.