MARCO GALVANI
Economia

Fontana, settant’anni di bulloni: "Noi su Marte, è soltanto l'inizio"

Veduggio, dalla fabbrica di famiglia al colosso che ha fornito le componenti del Rover Perseverance

Da sinistra, Enio, Luigi e Giuseppe Fontana

Veduggio con Colzano (Monza) - «Siamo andati fin su Marte con i nostri bulloni e con orgoglio. È un fatto che va al di là della politica, delle guerre, al di là di tutto. Eleva il nostro saper fare, il nostro aspetto culturale". Parla di "sacrifici e visioni" Giuseppe Fontana, amministratore di Fontana Gruppo, nel giorno esatto in cui 70 anni fa un piccola realtà artigianale che lavorava il ferro e fabbricava maniglie con poche decine di dipendenti si fa grande proprio quando l’espansione del sistema industriale porta il Paese ‘dalla fame al boom’. Il 2 marzo del 1952 Loris e Walter Fontana fondano la Fontana Luigi spa, conquistano clienti come Alfa Romeo, Innocenti, Lancia, Guzzi, Fiat, Zoppas e Zanussi, l’americana Caterpillar a metà degli anni Sessanta. Chiudono il primo anno con un fatturato di quasi 100 milioni di lire. Settant’anni dopo sono diventati un gruppo leader nella bulloneria di alta qualità con 16 impianti operativi e 32 uffici in quattro continenti (manca solo l’Oceania), oltre 4mila dipendenti nel mondo, un fatturato che supera i 900 milioni di euro (80% estero, 20% Italia), 145 brevetti. E 3 centri di ricerca (in Italia, Stati Uniti e America Latina) in cui sviluppano prodotti per ogni tipo di applicazione.

Sono finiti nello spazio a febbraio dell’anno scorso con l’assemblaggio della sonda Rover Perseverance, nella Tour Eiffel di Parigi e allo stadio Bernabeu di Madrid. "Il settore, l’Italia, il mondo sono completamente cambiati, ma i capisaldi della nostra identità sono rimasti i medesimi: a guidarci, oggi come sempre, c’è la volontà di costruire il futuro in ogni piccola vite o grande bullone che esce dai nostri stabilimenti", la linea di Giuseppe Fontana che oggi guida il gruppo di famiglia con i suoi fratelli Enio e Luigi, il figlio Alberto e il nipote Fabrizio. Il segreto è "guardare sempre dietro l’angolo, cercare e riuscire a vedere sempre qualcosa in più". Tenendo ben salde le radici nel cuore della Brianza, a Veduggio con Colzano, la Bullon Valley come è stata ribattezzata la terra che con i suoi bulloni tiene insieme il mondo. "Testa a Veduggio e braccia in decine di Paesi nel mondo". E "fortunatamente abbiamo un concetto di diversificazione molto ampio che limita il rischio anche davanti a scenari incerti come quelli di queste ore – l’analisi di Fontana -. Abbiamo clienti in Russia o che servono quel mercato, quindi stiamo monitorando con attenzione la situazione. I prossimi giorni probabilmente porteranno delle risoluzioni che potrebbero avere qualche risvolto anche su di noi". In ogni caso "viviamo tutti una situazione molto particolare, che probabilmente non sarà uguale a quella che ci ritroveremo tra una settimana o un mese. Non possiamo sapere se sarà meglio o peggio, ma l’importante è riuscire a mantenere i nervi saldi, abbiamo i fornitori e i nostri clienti che anche loro sono sul mercato e come noi subiscono gli stessi effetti. Guardiamo al domani, facendo i conti con i costi dell’energia e la crisi dell’acciaio".