LUCA BALZAROTTI
Economia

Caro-bollette, da oggi luce e gas aumentano del 12%: nessuno consuma energia quanto i lombardi

Da oggi nuovi aumenti dopo l’aggiornamento delle tariffe previsto per l’ultimo trimestre. La regione brucia 64mila gigawattora: metà nell’industria, ma significativa la quota delle case (17%)

I settori che consumano più energia in Lombardia (a sinistra) e le province più energivore

Milano – Nell’ultimo trimestre dell’anno le bollette torneranno a salire. Già da oggi luce e gas costeranno di più. Dopo l’ultimo aggiornamento dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) relativo alle tariffe dell’elettricità sul mercato tutelato e in attesa di conoscere quelle del gas (mercoledì), Nomisma Energia ha previsto un rincaro per la luce del 12% per l’ultimo trimestre dell’anno rispetto a settembre.

Record di consumi

La più colpita dalla nuova stangata sarà la Lombardia, prima regione per consumi di energia elettrica. Secondo i dati pubblicati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, nel 2022 sono stati bruciati 64.337 gigawattora (Gwh), l’1,8% in meno dell’anno precedente. Una lieve flessione che non mette in discussione la leadership di regione energivora, avvalorata dal dato pro capite: considerando la popolazione residente, ogni lombardo consuma in media oltre 6.400 kilowatt di energia, mille in più del vicino Piemonte.

Quali settori usano più energia

E se l’industria ne utilizza la metà (34.186 Gwh, il 53,1%), resta alta la quota assorbita dalle case: a livello domestico nell’ultimo anno sono serviti 11.108 Gwh, il 17,3% del totale. I servizi – inteso come l’insieme di alberghi, ristorazione, uffici – bruciano 17.936 Gwh, un dato in crescita rispetto al 2021 (+4,8%), pari al 27,9% del totale della Lombardia. Minima, invece, è la quota dell’agricoltura: 1.106 Gwh (+4,3%), l’1,7% della regione.

Analizzando le curve pubblicate da Terna relative al trend degli ultimi vent’anni si notano poche variazioni. I settori agricoltura e domestico viaggiano praticamente su linee parallele e costanti nei consumi. Piccole cadute e riprese caratterizzano servizi e industrie, determinate più dai periodi di forti crisi (quella del 2008 e l’apice del Covid) che riducono la produzione e l’energia necessaria che da un sensibile cambiamento.

La classifica delle province

Ecco perché, nonostante l’ultimo aggiornamento di Terna indichi una leggera flessione dei consumi ad agosto rispetto a un anno fa (-1,1% su scala nazionale), a pagare il prezzo più alto della nuova stangata saranno le famiglie e le industrie della regione che utilizza più energia. Milano con 16.127 Gwh precede Brescia (12.538,2) e Bergamo (8.242). Varese, Cremona e Monza presentano valori simili, compresi tra 4.800 e 4.300 Gwh. Mantova e Pavia ne bruciano 3.583,2 e 3.465,6, Como e Lecco rispettivamente 2.677,5 e 2.151,7. Lodi (1.132,8) e Sondrio (1.010,4) presentano i dati più bassi.