
Spazio Conad all'ex Auchan di Rescaldina
Milano - Il gruppo Conad è interessato a rilevare parte dei negozi lombardi Despar già chiusi e in procinto di essere venduti. I rumors che vedrebbero il player emiliano attivo nella grande distribuzione pronto ad acquisire una parte dei punti vendita in capo al gruppo bresciano L'Alco (attualmente di proprietàdella famiglia Conter, che in Lombardia gestisce 44 punti vendita a marchio Despar, Eurospar, Interspar e Alta Sfera), trovano ora conferma.
Va ricordato innanzitutto che L'Alco e' un gruppo diviso in tre parti, 'L'Alco Spa' che detiene i supermercati Despar, Eurospar, Interspar, 'Alco grandi magazzini Spa' e 'Centri Commerciali Spa', per un totale di circa 750 dipendenti coinvolti. Dopo l'annuncio di chiusura della proprietà, erano iniziate le trattative per l'acquisizione di tutte e le tre le ramificazioni della società, con un operatore che si era fatto sotto, paventando perà la possibilità di garantire continuità lavorativa solo a 500 persone. Si sarebbero quindi dovuti trovare circa 250 occupati disposti a lasciare il lavoro a fronte di un bonus di 7.000 euro, bollato subito dai sindacati come 'esiguo'.
Successivamente poi, come aveva annunciato l'advisor legale del gruppo, Nicola Moragna, durante una commissione regionale Attività Produttive, altri due grandi operatori del settore erano interessati ad acquisire l'azienda, solo in parte però, con la trattativa che era stata dunque 'spacchettata' a seconda delle richieste dei potenziali investitori. Nelle ultime ore poi, la proprietà del gruppo ha confermato l'ingresso in trattativa anche del gruppo Conad, di recente già protagonista dell'acquisizione di Auchan Italia, che punta a rilevare 20 dei negozi a marchio Despar, Eurospar e Interspar e un cash and carry Alta Sfera.
L'interesse c'e'", conferma Luca Riva della Fisascat Cisl di Bergamo, dove ci sono circa 60 lavoratori a casa da fine marzo per la serrata di quattro punti vendita sul territorio. "Ora bisogna capire - aggiunge- soprattutto quali saranno i negozi prescelti, 20 in totale, tra quelli chiusi". Intanto i sindacati si fanno carico delle incertezze dei lavoratori, e sottolineano con forza "l'urgenza di procedere con l'avvio della cassa straordinaria", destinata "ad avere efficacia retroattiva dalla chiusura dei punti vendita". I problemi per i lavoratori infatti, riguardano anche la riscossione degli stipendi arretrati. Ed è per questo che, "visti i ritardi nei pagamenti", le sigle hanno richiesto di velocizzare le pratiche per la Cigs: "Una situazione non piu' ammissibile- chiude Riva- con dipendenti che stanno ricevendo 400 euro al mese. Non possiamo permetterci ritardi di alcun genere".