Torrazza Costa (Pavia) – Soltanto uniti si potrà vincere e far tornare Pavia tra le eccellenze, altrimenti i contributi di Regione Lombardia non saranno più erogati. L’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi lo ha detto chiaramente ieri incontrando le varie “anime” del Consorzio Vini Oltrepò Pavese. L’appuntamento si è reso necessario dopo le dimissioni di cinque imbottigliatori che hanno rinunciato a far parte del Cda eletto da pochi mesi. Un divorzio in piena luna di miele che ha allarmato, facendo temere non ci fosse più un futuro per quello che è un marchio. Invece la crisi sembra essere ricomposta.
I cinque dimissionari non sono rientrati nel Cda, al loro posto sono stati individuati altri nomi noti e importanti sul territorio (Cristina Cerri Comi, quinta generazione alla guida della Tenuta Travaglino, Stefano Dacarro, titolare con la sorella dell’azienda La Travaglina di Santa Giuletta, Alessio Brandolini, dell’omonima cantina di San Damiano al Colle, Edoardo Scanavino, enologo della storica Agricola Montelio, e Stefano Torre, enologo di uno dei brand più forti del territorio, Monsupello della famiglia Boatti) e soprattutto sono state gettate le basi per un nuovo futuro.
"Puntare sulla filiera nella sua interezza - ha detto la presidente Francesca Seralvo - è la migliore garanzia per una gestione trasparente e nell’interesse di tutte le aziende del comparto. Valorizzare la filiera, infatti, significa investire sulla qualità in maniera trasversale. È su queste premesse che, in piena condivisione, abbiamo rinnovato la governance del Consorzio e, in queste settimane, stiamo lavorando sulla sua operatività, a partire dalla direzione, per dare un segno di discontinuità e puntare con decisione su un Consorzio più attuale, performante e dedicato a valorizzare prodotto e territorio".
Idee condivise dall’assessore regionale. "Quella di Pavia è una sfida affascinante - ha aggiunto Beduschi, in provincia a fare da arbitro - perché è una terra meravigliosa che non può produrre uva per altri, deve tornare a essere un’eccellenza. Oggi si beve meno e meglio. Di più i vini bianchi e meno i rossi. C’è spazio per tutti e la Regione vuole essere vicina sia con aiuti sia da un punto di vista normativo, ma non vuole due fazioni". Beduschi ha visitato alcune cantine storiche che hanno portato nel mondo il nome dell’Oltrepò. "Questo è un momento magico - ha concluso - e anche gli imbottigliatori potranno avere la loro fetta di mercato. Ma se si perde, si perde tutti. All’orizzonte c’è una vendemmia, quando tornerò spero di trovare tutti attorno a un tavolo ad assaggiare il loro vino e a parlare di una nuova visione strategica".