
Francesco Crivelli
Corbetta (Milano) - Agricoltura e tecnologie energetiche insieme per un futuro sostenibile. Il primo impianto in Italia di biometano prodotto da scarti agricoli e zootecnici ha tagliato in questi giorni il traguardo delle 10mila ore di attività. Si tratta della pionieristica azienda agricola "La Castellana" di Corbetta (Milano), che dal 2019 ha attivato un impianto per la produzione di biometano basato su tecnologia Bioch4nge e creato da AB, società leader del settore con sede a Orzinuovi, in provincia di Brescia. A La Castellana si coltivano 900 ettari di campi e vengono allevati circa 15mila suini; dagli scarti (secondi raccolti e liquami di origine animale) si genera energia elettrica e biometano. Dopo l’ultima riconversione di uno dei due impianti a biogas dell’azienda, la produzione si è attestata sui 450 metri cubi l’ora, abbastanza da rendere autosufficiente dal punto di vista energetico l’azienda, risparmiare 70mila euro l’anno solo di riscaldamento e garantire l’immissione in rete di parte del biometano, secondo un modello circolare che per gli addetti ai lavori rappresenta il futuro dell’agricoltura sostenibile, oltre che un tassello fondamentale della tanto citata transizione energetica.
«Attraverso la nostra esperienza possiamo confermare che questa tecnologia è “matura” e siamo particolarmente soddisfatti di essere di esempio in questo settore – spiega Francesco Crivelli, titolare insieme al padere dell’azienda – sperando che sempre più realtà seguano il nostro modello". Grande soddisfazione è arrivata anche da AB: "Siamo orgogliosi di festeggiare le 10mila ore di vita dell’impianto – dichiara il presidente, Angelo Baronchelli – La Castellana ha scelto di integrare il sistema di upgrading con un cogeneratore dalla potenza elettrica di 337 KW alimentato a gas naturale, una sinergia che permette di creare un sistema energetico fortemente efficiente, che massimizza la produzione di biometano a costi energetici sostenibili".