PIERANGELA RAVIZZA
Economia

Aumento energia ma non non solo: pure il vetro alle stelle. Settore vino in crisi

L’aumento dei costi di produzione non riguarda solo l’energia: "Le bottiglie per lo spumante a 1,30 euro e non sempre si trovano"

Fabiano Giorgi, presidente del Distretto del Vino dell’Oltrepo

Canneto Pavese, 14 settembre 2022 -  "Sarà un autunno caldo per il settore vino. Così sarà difficile per molti riuscire ad andare avanti". L’amara (e drastica) diagnosi nelle parole del presidente del Distretto del Vino dell’Oltrepo, Fabiano Giorgi, nonché presidente dell’Enoteca Regionale di Broni e coordinatore della filiera agroalimentare nella giunta di Assolombarda.

La sua è una delle aziende top dell’Oltrepo Pavese, con una produzione di circa un milione di bottiglie e un’avviata partnership anche con Gerry Scotti.

Le cause? Non solo per una vendemmia scarsa come quantità (-20/30% fa sapere Enrico Bardone, presidente della cantina Terre d’Oltrepò) complici siccità e grandinate. Più che altro la crisi è provocata dall’enorme aumento dei costi di produzione.

A cominciare dal vetro delle bottiglie: "+37% solo ad agosto, ma gli aumenti – dice Giorgi – si trascinano da gennaio. Le bottiglie per lo spumante mi costano 1,30 euro". E i tempi di consegna, che erano di una settimana, secondo un calcolo delle associazioni di categoria, sono ora di almeno 28 giorni. "E non sempre si trovano – sottolinea Davide Calvi, presidente del Consorzio Club del Buttafuoco Storico –. Complessivamente i costi legati all’energia incidono per un 40% in più. Ma ci sono anche i tappi e tutto il resto. Oltretutto i piccoli produttori che puntano sulla qualità non possono pensare di ridurre l’imbottigliamento".

Anche Calvi non esita a definire più che preoccupante il quadro della situazione: "La pandemia al confronto con la crisi attuale è stata una passeggiata". "Difficile recuperare l’aumento dei costi – aggiunge Giorgi – con l’aggravante che, in Oltrepo, incide di più l’elettricità rispetto ad altre zone, perché alcune tipologie di vino e spumante hanno più bisogno di frigoriferi. Il mercato è in difficoltà evidente: tanti ristoranti e bar pensano di ridurre gli orari di apertura per risparmiare sulle bollette e nei supermercati si vendono soprattutto i vini a poco prezzo".

Insomma c’è soprattutto preoccupazione fra i viticoltori e vignaioli dell’Oltrepo. "Il prezzo del vino – dice Enrico Bardone – è destinato ad aumentare per la scarsità di prodotto e perché l’incremento dei costi di produzione è consistente".

Il guaio è che questa tendenza negativa (più costi e difficoltà di mercato) non sta neppure rallentando. Altro che fermarsi e invertire rotta. E pensare che, nonostante alcune zone danneggiate da forti temporali (soprattutto nel Bronese e nel Casteggiano) la vendemmia 2022, in Oltrepo, è all’insegna di una qualità nettamente superiore a scorse annate. Anche il vino, però, non sfugge agli effetti di un’inflazione apparentemente senza freni e alle incertezze di un mercato in cui soprattutto i piccoli produttori (e in Oltrepo Pavese sono la maggioranza) rischiano di essere prima travolti e poi esclusi.