“Panem et circenses “. Lo sosteneva Giovenale già nel primo secolo, ma non è solo questione di svago né divertimento per rabbonire i cittadini come nell’antica Roma. In Italia, regina dell’arte, della storia, dell’architettura e del patrimonio naturalistico e insieme del numero di smartphone, device e app, sono due faccia di una stessa medaglia che vale 95 miliardi di euro, più del 5,5% dell’economia nazionale. In Lombardia, il valore aggiunto del sistema produttivo culturale e ricreativo, rappresenta una percentuale ancora maggiore del 6,8% della ricchezza regionale. È un affare da quasi 26 miliardi e mezzo di euro che dà da vivere a oltre 352mila lavoratori di 58.500 imprese in crescita.
La Lombardia si conferma la prima regione italiana di cultura e infotainment, che garantisce oltre un quarto del totale del valore del comparto italiano. Rispetto al 2021 il valore è aumentato di più di 1 miliardo e del 4,5%, di quasi 2 miliardi di euro e del 7% in confronto al 2019. Lo rivelano i ricercatori di Fondazione Symbola e di Unioncamere nella tredicesima edizione del rapporto "Io sono cultura, l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi". La provincia lombarda numero uno per valore valore dell’offerta culturale e dell’intrattenimento è quella della Milano da bere, dove il settore frutta 16 miliardi e mezzo di euro: 11 miliardi di euro arrivano dalle realtà del cosiddetto settore core, che comprende il patrimonio storico e artistico come musei e monumenti, le performing arts e le arti visive, videogame e software, editoria e stampa, la comunicazione, l’architettura e il design. Gli altri 5 dalle attività di creative driven, come studi di consulenza, imprese di tecnologia e agenzie digitali.
A Brescia il valore aggiunto di cultura e intrattenimento cuba quasi 2 miliardi di euro, mentre a Bergamo, Capitale italiana della Cultura 2023 con Brescia, 1 miliardo 800 milioni; in provincia di Monza e Brianza 1 miliardo e mezzo; di Varese 1 miliardo 200 milioni; di Como 880 milioni; Mantova ex capitale italiana della Cultura 2026 590 milioni; 522 milioni a Pavia; 475 milioni a Lecco; 440 milioni a Cremona; 285 milioni a Lodi; 174 milioni a Sondrio. Nel complesso i settori più ricchi in Lombardia sono quelli dei videogiochi e dei programmi informatici, che valgono quasi 5 miliardi di euro, seguiti da quelli dell’editoria che vale 3 miliardi, e dalla comunicazione e dell’architettura e design che fruttano rispettivamente 2 miliardi 750 milioni e 2 miliardi 200 milioni di euro. Il patrimonio storico e artistico invece vale “solo“ mezzo miliardo.