Il fenomeno delle grandi dimissioni, esploso durante la pandemia, sembra arrivato a una battuta d’arresto a Milano e in Lombardia, almeno considerando i lavoratori più giovani. Così non è per la fascia d’età oltre i 50 anni, che nel 2024 vede una crescita delle dimissioni volontarie rispetto all’anno scorso. Aumentano invece per tutte le fasce d’età i licenziamenti per motivi economici, dovuti a crisi aziendali o ad altri fattori, che riguardano soprattutto i rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Un quadro che emerge dai dati sulle cessazioni analizzati dalla Uil Lombardia, che ha messo a confronto il primo trimestre del 2024 con lo stesso periodo dell’anno scorso. Segnali che, uniti all’aumento del ricorso alla cassa integrazione, fotografano un contesto economico in rallentamento nella “locomotiva d’Italia“ e una precarizzazione dei rapporti di lavoro.
“Le dimissioni in calo, soprattutto tra i lavoratori più giovani – osserva il segretario della Uil Lombardia Salvatore Monteduro – possono riflettere una minore mobilità volontaria, potenzialmente dovuta a preoccupazioni economiche o a un mercato del lavoro meno dinamico. Al contrario, l’aumento delle dimissioni tra i lavoratori con età pari o superiore ai 51 anni potrebbe indicare una crescente insoddisfazione o la ricerca di nuove opportunità lavorative in un’età vicina alla pensione”. Segnali di crisi che emergono anche dal punto d’osservazione dei centri per l’impiego, in prima linea nella formazione e nel ricollocamento di chi ha perso il posto.
“Stiamo prendendo in carico un numero di persone superiore rispetto alla media, soprattutto in settori come la logistica e la grande distribuzione organizzata”, spiega Maurizio Del Conte, presidente di Afol Met, a capo dei centri per l’impiego nella Città metropolitana. “Sono sintomi di una sofferenza – prosegue – anche in settori e in aziende che finora non hanno vissuto evidenti situazioni di crisi”.
Segnali che emergono anche dai dati sulla cassa integrazione nel primo semestre dell’anno, soprattutto in settori come industria (+23% in Lombardia) ed edilizia (+105%). Guardando i dati sulle cessazioni, nel primo trimestre del 2024 in Lombardia si sono registrati 24.835 licenziamenti per motivi economici, con un incremento di 1.500 rispetto ai 23.335 del 2023. Un aumento, seppur più contenuto, anche nel Milanese, con 393 licenziamenti in più. Tagli che riguardano soprattutto i rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Calano invece le dimissioni volontarie: in Lombardia nel primo trimestre del 2024 sono state 118.771, in calo di 3.131 unità rispetto alle 121.902 del 2023. Nel Milanese le dimissioni sono diminuite di 527 unità, passando da 53.627 nel 2023 a 53.100 nel 2024. Restringendo lo sguardo ai lavoratori che hanno già compiuto i 51 anni, emergono segnali preoccupanti in un’età critica, che vede ridursi le chance per ricollocarsi nel mondo del lavoro ma anche una tendenza a rimettersi in gioco lasciando il posto fisso.
In Lombardia sono 7.506 gli over 51 licenziati nel primo trimestre del 2024, 778 in più rispetto al 2023. Stesso trend anche nel Milanese, dove i licenziamenti di lavoratori di età più avanzata sono aumentati di 389 unità, passando da 3.283 nel 2023 a 3.672 nel 2024. Il dato in controtendenza, rispetto ai più giovani, è quello sulle dimissioni volontarie. Per i lavoratori con età pari o superiore ai 51 anni, le dimissioni in Lombardia nel trimestre analizzato sono aumentate di 325 unità, passando da 25.539 nel 2023 a 25.864 nel 2024, con un aumento netto nelle dimissioni a tempo indeterminato (+291). Sono 304 in più nel Milanese, passando da 9.558 nel 2023 a 9.862 nel 2024.
È l’unica fascia d’età che continua a registrare un aumento delle dimissioni, in frenata invece per le altre. E alla riqualificazione degli over 50 sono dedicate anche iniziative come i voucher per dirigenti inoccupati di età compresa tra 50 e 62 anni, frutto di un accordo tra la Regione e associazioni di categoria come Manageritalia, che conta circa 20mila associati in Lombardia, e Federmanager. Sono già oltre 50 i manager che hanno usufruito di formazione specialistica e servizi di accompagnamento al lavoro. Sono ancora disponibili fondi per circa un milione di euro, e c’è tempo fino al prossimo 15 dicembre per presentare le domande.