FABIO LOMBARDI
Economia

Villetta o condominio, acqua calda o corrente: guida per risparmiare con l'energia solare

Incentivi del 50% in dieci anni, superbonus 110%: tempi lunghi per le autorizzazioni. Richieste e crisi dei chip rallentano le consegne. Un impianto medio costa 12mila euro, cifra che si dimezza grazie agli sgravi. L’esperto: per ammortizzare l’investimento bastano 36 mesi

Come funziona il fotovoltaico

Milano -​ «E se avessi messo 3-4 anni fa dei pannelli solari sul tetto? Ora, probabilmente, non pagherei una bolletta così salata". "E adesso? Ora cosa potrei fare per difendermi dal caro bollette? È troppo tardi metterne uno? Quanto mi costerebbe? E, soprattutto, se sono in condominio posso farlo?". Domande che assillano la mente di chi si è visto arrivare (o attende) bollette dell’energia anche triplicate rispetto a un anno fa. Proviamo a fare ordine in una guida pratica per aspiranti titolari di impianti a energia rinnovabile.

Pannelli solari

"Vuole sapere se conviene mettere dei pannelli solari? Certo che sì. E non lo dico perché li installo", sorride Giacinto Giambellini, presidente degli impiantisti di Confartigianato Lombardia. "Sa che tre anni fa il break even (il momento in cui si rientra dell’investimento e si comincia a guadagnare, ndr ) si verificava dopo 7 anni mentre oggi, con il forte rincaro dell’energia, è diventato di 3?".

C’è solare e solare

Quando si parla di solare bisogna fare una prima distinzione fra impianti solari termici (quelli che servono a scaldare l’acqua per usi domestici) e quelli fotovoltaici, per produrre invece energia elettrica.

Il solare termico

"Un impianto solare termico è più semplice. Prende il calore e lo trasferisce all’acqua (come una bottiglia messa al sole). Basta un impianto di 3-4 metri quadrati per dare acqua calda (in questo caso è importante poterla stoccare in serbatoi isolanti) a un’abitazione e nelle giornate terse invernali anche scaldare la casa (si riesce infatti a portare l’acqua a temperature fino a 120-130 gradi)".

Il fotovoltaico

È un po’ più complesso. In questo caso servono superfici maggiori. "Ma la tecnologia fa passi da gigante. Per scaldare uno stesso ambiente oggi serve un terzo della superficie di pannelli necessaria 12 anni fa", spiega Giambellini. "In questo caso oltre ai pannelli è importante installare un accumulatore che permetta di conservare l’energia per quando è necessaria. La lavatrice nella maggior parte dei casi funziona di sera e notte come anche la Tv quando il sole non c’è".

Tutti possono usare il tetto?

"Se uno è in una villetta tutta sua può fare ciò che vuole e, a meno che non sussistano vincoli paesaggistici, può piazzare i pannelli sul tetto. Se si è in condominio le cose cambiano. Anche se uno è proprietario di un attico. Può mettere i pannelli ma ci deve essere l’ok di tutti i condòmini (una vera rarità ndr ). Ci sarà sempre un vicino ’invidioso’ che non avendo il terrazzo non vuole permettervi di risparmiare col solito ragionamento: ’perché lui sì e io no?’. Cosa diversa è per impianti che si possono installare per l’energia necessaria ad alimentare le parti comuni. In questo caso serve una delibera come per tutti gli interventi condominiali".

I costi

"Beghe condominiali a parte con un contatore da 6 kilowatt per realizzare un impianto fotovoltaico occorre una spesa che si aggira fra i 10mila e i 12mila euro", spiega Giambellini. L’ideale è poter realizzare una progettazione integrata fotovoltaico e termico solare.

Gli incentivi attuali

In questo momento si può sfruttare la cessione del credito al 50% (anche se sono in pochi quelli che hanno i margini), un sistema che permette di recuperare metà della spesa nell’arco di 10 anni, oppure sfruttare come trainante per il superbonus 110% (anche in questo caso, salvo tutte le problematiche burocratiche).

Tante richieste e tempi lunghi

Naturalmente l’impennata dei costi dell’energia ha generato un boom di richieste di installazioni. Questo già di per sé allunga i tempi per l’installazione. C’è poi un ulteriore problema che è quello dell’ approvvigionamento delle materie prime (basti pensare alla crisi dei microchip, ma non solo). "Gli inverter dei pannelli arrivano quasi tutti dalla Germania e ci sono grossi ritardi nelle consegne".