
Luca Rossettini, secondo da sinistra, ad di D-Orbit. E accanto a lui Josef Aschbacher, dg Esa
Fino Mornasco (Como), 18 marzo 2025 – L’Esa, l’Agenzia spaziale europea, ha scelto la startup comasca D-Orbit per la prima missione di manutenzione in orbita. Il contratto da 119 milioni di euro individua D-Orbit come co-finanziatore e primo appaltatore della missione Rise, un servizio commerciale in orbita che dimostrerà di poter raggiungere e attraccare in sicurezza a un satellite cliente geostazionario. Una grande occasione per D-Orbit che avvierà i servizi commerciali di estensione della vita dei satelliti. “La manutenzione in orbita è la logica continuazione dell’approccio sostenibile dell’Esa allo spazio - spiega Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia - Estendere la vita dei satelliti consente agli operatori spaziali di generare più dati ed entrate dalle risorse spaziali esistenti, migliorando notevolmente sia la sostenibilità che la nostra competitività nello spazio”.
Il traguardo
La missione Rise segna un passo promettente verso il miglioramento dei servizi e delle tecnologie in orbita - rifornimento, ristrutturazione e assemblaggio - essenziali per creare un’economia circolare nello spazio. “L’obiettivo è ridurre al minimo l’impatto del volo spaziale sulla Terra e sulle sue risorse. Nell’ambito dell’approccio Zero Detriti, le nuove missioni saranno progettate per operazioni e smaltimenti sicuri al fine di limitare, e magari anche annullare, la creazione di nuovi detriti entro il 2030”. D-Orbit sta sviluppando, lanciando e dimostrando le capacità di Gea, un innovativo veicolo progettato per assumere le funzioni di controllo dell’assetto e dell’orbita di un altro veicolo spaziale per scopi come l’estensione della vita operativa, il riposizionamento, la riparazione e lo smaltimento. “Collaboriamo con Eutelsat a una missione rivoluzionaria – spiega Stefano Antonetti, vice president business development and institutional sales di D-Orbit -. Questa collaborazione ci avvicina ulteriormente all’offerta di una soluzione commerciale per le operazioni di End-of-Life (EoL)”.
Grandi come uno scuolabus
Non tutti i satelliti sono in grado di prendere il controllo di altri satelliti. I satelliti geostazionari possono essere grandi come uno scuolabus e pesare più di 6 tonnellate, Rise non è grande come i satelliti che andrà a servire, ha comunque le dimensioni di un minivan mentre risiede all’interno del suo lanciatore, con un peso di 3.000 chili al momento del lancio, di cui circa 800 riservati ai propellenti. Il velivolo è dotato di sistemi di robotica, sensori per misurare la distanza dall’obiettivo e computer in grado di controllare il satellite durante l’attracco.