GUIDO BANDERA
Economia

Il traforo del Gottardo a pezzi, dopo il Fréjus nuovi guai. Crepa sulla volta e lavori: "Oggi si decide se aprire"

Domenica la scoperta di una lesione di 25 metri in galleria. Tir e auto deviati al San Bernardino, code e disagi per le merci. Le autorità elvetiche: movimenti della roccia, cantiere in corso

I tecnici svizzeri dell’Ufficio federale delle strade al lavoro sulla volta del tunnel del Gottardo, chiuso da domenica sera

Airolo (Canton Ticino), 15 settembre 2023 –  Dopo il Fréjus , bloccato da una frana il 28 agosto e riaperto il 10 settembre, tocca al Gottardo.

Il traforo autostradale in territorio svizzero, che collega il Canton Ticino (e la Lombardia) ai cantoni di lingua tedesca, a Basilea, alla Francia orientale e alla Germania, è chiuso alle auto e ai tir. E per un danno non irrilevante. In un grande lastra della volta in cemento, per un tratto di 25 metri, l’apertura di una crepa e la caduta di calcinacci hanno obbligato le autorità elvetiche a fermare il traffico in entrambe le direzioni. Deviando il transito verso il San Bernardino, il valico montano del San Gottardo o verso il tunnel del Sempione.

Una nuova tegola sul trasporto merci della Pianura Padana e della Lombardia che ha già affrontato la crisi del collegamento con la Francia, per il quale è stato necessario fermare i lavori che avvrebbero comportato uno stop di 15 settimane al Monte Bianco. Da domenica sera al capezzale del nuovo malato, i tecnici dell’Ustra, l’Ufficio federale svizzero delle strade. Prima è stata rimossa la copertura in cemento danneggiata, poi i tecnici sono intervenuti per sostituirla, in via provvisoria, con una copertura d’acciaio. Infine, si sta lavorando per ripristinare anche le reti elettriche, l’illuminazione e i servizi di ventilazione del tunnel.

Oggi sarà la giornata decisiva. I tecnici infatti sveleranno i tempi necessari perché il traforo, aperto a doppio senso di circolazione nel 1980, potrà tornare operativo, dopo l’intervento necessario per "movimenti strutturali e una crepa nella soletta intermedia". Il danno è a poca distanza dal portale nord, e le autorità elvetiche lo attribuiscono a "ridistribuzioni tensionali nell’ammasso roccioso che hanno provocato variazioni di spinta a livello locale e sollecitato il tunnel Nella giornata di domani gli esperti saranno in grado di stabilire quando sarà possibile riaprire la galleria alla circolazione.

Ma lo stillicidio non è finito. Perché - come già programmato prima della comparsa della crepa - è previsto che fino al 4 ottobre il traforo resti chiuso al traffico nelle notti da lunedì a venerdì, tra le 20 e le 5. Questo non ha nulla a che vedere con l’ultimo imprevisto: ogni anno la galleria del Gottardo viene chiusa a marzo o aprile (una settimana), giugno (due settimane) e settembre (3-4 settimane) per 26 notti. Pause necessarie per l’esecuzione di lavori in carreggiata: pulizia di pareti della galleria, sistemi di illuminazione, nicchie Sos, canali di ventilazione e altri impianti.

Per ora, automobili e camion continueranno a essere dirottati sulla strada del San Bernardino (A13), autostrada su cui si registra un aumento significativo del mezzi pesanti in transito, sul Passo del San Gottardo e sul Sempione. A causa dell’emergenza, le aree di sosta di tutta la Svizzera sono ora intasate e ne risente anche la circolazione in Italia.

Se per le merci lombarde la riapertura del Fréjus e il mancato stop del Bianco rappresentano una buona notizia, almeno nel breve periodo, i problemi sul fronte svizzero sembrano evidenziare anche qui una fragilità del sistema infrastrutturale, che si accompagna anche ai problemi del transito ferroviario sulla stessa direttrice elvetica, ma anche con i guai del Brennero, dove l’Austria ha imposto restrizioni severe sui camion che percorrono la rotta, per ridurre l’inquinamento e spingere sul ferro. Ma il tunnel di base ancora non c’è. Un problema per il 57% delle 146 milioni di tonnellate di prodotti manifatturieri esportati dall’Italia che nel 2022 hanno viaggiato su strada con 14mila tir.