LUCA BALZAROTTI
Economia

Imprese lombarde in difficoltà, crescono le liquidazioni: un’azienda in più al giorno chiamata a ripianare i debiti

Nei primi nove mesi1.291 casi: un anno fa nello stesso periodo erano 1.107. Commercio e servizi i settori in difficoltà, edilizia e industria contengono l’incremento

L'edilizia è uno dei settori più sotto pressione

L'edilizia è uno dei settori più sotto pressione

Milano, 10 dicembre 2024 –  Erano 1.107 un anno fa. Sono 1.291 quest’anno.

A parità di trimestri, nel 2024 le liquidazioni giudiziali sono aumentate: 184 in più in Lombardia a fine settembre. Il secondo e il terzo trimestre hanno contribuito a incrementare una distanza che a fine marzo si limitava a 4 casi (386 nel 2023, 390 nel 2024). Tra aprile e giugno il divario è salito: 500 nel 2024, 405 nel 2023. Un trend che si è consolidato nel periodo estivo: 401 contro 316. Rispetto a un anno fa il ritmo è di circa una liquidazione in più al giorno (considerando le giornate lavorative).

Non una buona notizia, dato che la liquidazione giudiziale ha di fatto sostituito nel “Codice della crisi d’imprese“ i fallimenti per tentare di dare un futuro alle attività (dopo aver risanato i debiti). “Sono due i trend che caratterizzano i primi nove mesi del 2024 – analizza Marco Preti, amministratore di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nel fornire informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese –. Il numero delle liquidazioni giudiziali è in aumento rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questo valore è ancora inferiore se lo confrontiamo con i livelli del periodo pre-Covid. Assistiamo dunque a un processo di progressiva stabilizzazione in cui le performance delle aziende sono inevitabilmente condizionate, in particolare, dalle tensioni geopolitiche e dall’andamento dell’inflazione”.

Le regioni che hanno registrato il maggior numero di liquidazioni giudiziali nel terzo trimestre dell’anno sono la Lombardia (401), il Lazio (206) e il Piemonte (181). La provincia di Milano ne concentra la metà (200). Ma più che il valore assoluto, influenzato dall’alto numero di imprese attive, conta la curva. Un anno fa, a settembre, il capoluogo e l’hinterland si erano fermati a 137 tra luglio e settembre, 63 casi in meno in un periodo dell’anno dove l’attività giudiziaria rallenta. La vicina Monza cresce di 10 (da 21 a 31), Mantova raddoppia (da 5 a 9) Lodi quasi (da 3 a 5). Salgono anche Brescia (da 38 a 44), Como (da 15 a 18) e Varese (da 28 a 32). Stesso ritmo per Lecco (4 nel terzo trimestre come un anno fa), Sondrio (2), Pavia (16). Bergamo, invece, è in controtendenza: 37 liquidazioni a fronte delle 31 di un anno fa confermano la provincia al primo posto per tenuta, in un quadro di crescita generale sia a livello nazionale (+20%) sia regionale. Rispetto ai primi nove mesi del 2023, nella Bergamasca i risultati dei primi tre trimestri si equivalgono sempre: 37 procedure, 45 e 37 un anno fa, 38, 46 e 31 quest’anno. Migliora anche Cremona: 9 liquidazioni nel terzo trimestre del 2024 a fronte delle 10 dello stesso periodo del 2023; 10 nel secondo trimestre del 2024 contro 12, 1 tra gennaio e marzo rispetto all’inizio dello scorso anno.

I risultati riflettono l’andamento dei settori: servizi e commercio registrano gli incrementi peggiori, edilizia e industria tengono di più. I territori più orientati sul terziario hanno risentito maggiormente delle economie più manifatturiere.