Milano, 19 febbraio 2021 - Se le imprese manifatturiere tedesche vanno bene molto probabilmente andranno bene anche quelle italiane. Non per tutte naturalmente ma di sicuro per le molte aziende che lavorano e collaborano con le imprese teutoniche. In particolare quelle delle forniture meccaniche. La Germania è ad esempio il primo mercato per i produttori di componentistica per auto italiani. L’Italia esporta soprattutto metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti; la percentuale sull’export complessivo è in questo caso il 15,4), macchinari e apparecchi (13,8%; la Germania è la prima destinazione dell’export italiano di componentistica auto) e mezzi di trasporto (11,2).
Il volume degli scambi di entrambi i paesi è stato di circa 125 miliardi di euro nel 2019. L’Italia è al quinto posto per la Germania dopo Cina, Paesi Bassi, Stati Uniti e Francia. Gli investimenti diretti reciproci ammontano a oltre 41 miliardi di euro, segue più del 16 per cento delle esportazioni, il dodici per cento delle importazioni proviene dalla Germania. Il volume degli scambi tra Lombardia (con Milano al centro) e Germania supera da solo l’intero volume italo-giapponese, attestandosi a 44,3 miliardi di euro. Il volume tra Veneto e Germania ha superato invece quello tra Italia e Brasile con poco meno di 20 miliardi di euro. Questo elenco potrebbe continuare e mostra le dimensioni delle interdipendenze.