FRANCESCO PELLEGATTA
Economia

Energia green dagli scarti agricoli: Lombardia "regina" del biogas

Il 22,5% degli impianti si trova sul territorio regionale, per oltre 250 megawatt di potenza installata

Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia

Cremona - C’è un prefisso che unisce il presente e il futuro della Lombardia: "Bio". Che si parli di agricoltura biologica o di biogas, l’attenzione dei consumatori (e dunque degli investitori) continua a crescere. Negli ultimi dieci ann, la superficie coltivata a biologico in Lombardia è più che triplicata, passando dai 14.650 ettari del 2009 agli oltre 56mila del 2019. Lo spiega un’analisi di Coldiretti elaborata su dati Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) presentata durante un seminario a Trescore Cremasco (Cremona). Il trend risponde all’aumento del giro d’affari intorno al biologico, che in Italia ha raggiunto la cifra record di 4,3 miliardi di euro nel 2020, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Collegandosi in maniera strettissima alla questione del biogas: "Per sostenere la spinta alle produzioni biologiche un’opportunità arriva dagli impianti di biogas agricoli, con la produzione di concime naturale a partire da residui e sottoprodotti degli allevamenti e dei campi", ha spiegato Paolo Voltini, presidente Coldiretti Lombardia.

Il 22,5% degli impianti per biogas presenti oggi in Italia si trova in Lombardia (450 su 2.000),per una potenza installata di oltre 250 MW. Tra questi vale la pena ricordare “La Castellana” di Corbetta, il primo impianto in Italia per biometano prodotto da scarti agricoli e zootecnici, in grado di produrre 450 metri cubi l’ora di biogas, generando un risparmio di circa 70mila euro l’anno solo in riscaldamento. "Le stalle sono alla base della nuova economia green – ha aggiunto Voltini – con la produzione di letame e liquami, indispensabili per fertilizzare i terreni in modo naturale e garantire la produzione di energie rinnovabili come il biogas" Gli impianti di biogas in Italia oggi producono anche 1,7 miliardi di metri cubi di biometano, ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti. Il Pnrr rappresenta in questo senso un’opportunità importante per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo.